27.05.2013 Views

View/Open - DSpace@Unipr

View/Open - DSpace@Unipr

View/Open - DSpace@Unipr

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Capitolo 4. La casa diventa museo. Il progetto di architettura.<br />

cronologicamente, ma espone l’esplosione di un’esistenza precaria. Il tre nuovi<br />

padiglioni sono costituiti da una serie di spazi spinosi che si intrecciano, si<br />

incontrano e simboleggiano le inconciliabili “zone del tempo”.<br />

L’allestimento è basato su un sistema di linee, che talvolta si incontrano e talvolta<br />

si scontano, che rappresentano l’inquietudine dell’artista e il suo esilio nei campi<br />

di concentramento.<br />

Il Felix Nussbaum Museum non è uno spazio statico, fatto di apparenze, è<br />

una sostanza dinamica e organica, che non ricostruisce una vita ma piuttosto<br />

la interpretazione in tutta la sua angoscia e drammaticità. La storia del pittore<br />

Felix Nussbaum non è, infatti, solo la biografia di un uomo, bensì il racconto<br />

della cancellazione della cultura e della distruzione della storia provocato dallo<br />

sterminio nazista della Shoah.<br />

Il progetto di Giorgio Grassi<br />

Al concorso internazionale vinto dall’architetto Daniel Libeskind, partecipa anche<br />

Giorgio Grassi che presenta un progetto molto differente da quello dell’architetto<br />

tedesco.<br />

L’estensione di Grassi si pone in rapporto con le preesistenza storiche, cercando<br />

di non soffocarle e non dominarle, ma dialogando con il museo storico esistente<br />

e con la villa.<br />

Il nuovo corpo edilizio deriva le sue misure e i suoi rapporti proporzionali<br />

dall’edificio esistente e si dispone come coerente prosecuzione di questo ultimo.<br />

Il volume di Grassi si pone frontalmente al museo storico, composto da due corpi<br />

uguali e paralleli, disposti trasversalmente e legati con il museo storico da un<br />

corridoio centrale.<br />

Il nuovo edificio riflette il preesistente sdoppiandosi e acquistando una centralità<br />

propria, che genera quattro corti aperte. Il volume si sviluppa su tre piani che<br />

hanno le stesse quote del museo esistente, al fine di ottenere una continuità<br />

ottimale degli spazi espositivi. AI piano terra sono collocati l’atrio porticato, i<br />

servizi, gli uffici, i laboratori e parte dei depositi. AI primo piano è ospitata la<br />

467<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!