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Capitolo 7. Linee guida per la costituzione di un nuovo museo.<br />

non danno risposte alle necessità di un esposizione, ma aprono lo spazio a<br />

un’interpretazione architettonica svincolata dal contenuto. Il volume stesso, che<br />

richiama ad un impianto industriale, si distacca totalmente dal frammentato<br />

tessuto di un quartiere storico. Françoise Choay in relazione al museo parigino<br />

scrive: “La funzione primaria assegnata all’architettura del Centre Pompidou è<br />

pubblicitaria. Questa deve, in primo luogo, catturare l’attenzione dei visitatori<br />

potenziali sia in situ sia attraverso l’immagine diffusa dai media. Il suo carattere<br />

primario è dunque la pregnanza iconica. Nel contesto museografico, questo<br />

concetto esprime il privilegio del contenente sul contenuto. Dato che è proprio<br />

l’imballaggio, quello che l’industria chiama “il condizionamento”, che vincola<br />

l’afflusso del pubblico” 38<br />

Con il Guggenheim Museum di Bilbao si assiste poi ad una nuova radicale<br />

trasformazione dell’architettura museale che si traduce definitivamente in una<br />

vera e propria rappresentazione artistica. Il lessico di Frank Gehry assume un<br />

forte valore iconico, concependo “un agglomerato di lamiere contorte e ripiegate<br />

su sé stesse” come simbolo emergente nello skyline di Bilbao.<br />

Il contenuto diventa irrilevante, la macchina espressiva, come un’opera futurista,<br />

si muove lungo le diverse direttrici della città e si traduce in una dilatata scultura<br />

urbana.<br />

Contemporanea all’evento di Bilbao (1991-1997) è l’esperienza di Daniel Libeskind<br />

che si confronta con la profonda ferita di Berlino. Il Museo ebraico di Berlino<br />

costruito fra il 1989 e il 1998 introduce una più precisa e alta corrispondenza<br />

tra il suo linguaggio architettonico e il suo significato. Pensato in pianta come<br />

una Stella di Davide a sei punte stirata e spezzata offre un’immagine fortemente<br />

emotiva del rapporto doloroso tra la nazione tedesca e la vicenda degli ebrei<br />

tedeschi. Rivestito interamente di lastre di zinco, l’edificio non ha quasi finestre e<br />

suggerisce l’immagine di un carcere, attraverso il suo aspetto aguzzo e tagliente.<br />

Il museo nel vuoto che l’attraversa, ricorda la ferita dei nomi cancellati e<br />

38 Françoise Choay, Il museo d’arte oggi: tempio o supermercato della cultura? In “QA10”, Quaderni<br />

del Dipartimento di progettazione dell’architettura, Milano, 1990.<br />

699<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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