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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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CONCLUSIONE 105<br />

venuta storica di Cristo sulla terra. <strong>Il</strong> pensiero <strong>della</strong> futura venuta<br />

di Cristo come giudice esprime il <strong>senso</strong> <strong>della</strong> festa come segno<br />

profetico <strong>della</strong> parusia e <strong>della</strong> futura gloria.<br />

<strong>Il</strong> postcommunio <strong>della</strong> messa <strong>della</strong> notte di Natale è il seguente:<br />

Concedici, te ne preghiamo, o Signore Dio nostro, che, rallegrandoci di celebrare<br />

in misteri la nascita di Nostro Signor^ Gesù Cristo, meritiamo, con degno<br />

modo di vivere, di pervenire al suo consorzio.<br />

Qui la celebrazione liturgica <strong>della</strong> nascita di Nostro Signore è considerata<br />

come segno (in misteri) <strong>della</strong> nostra celebrazione interna<br />

di gioia e di grazia (celebrare nella gioia, in misteri, la nascita di<br />

N. S.). <strong>Il</strong> degno modo di vivere allude al valore impegnativo del<br />

segno. <strong>Il</strong> suo valore rimemorativo è incluso nel concetto <strong>della</strong> celebrazione<br />

<strong>della</strong> nascita storica di N. S. <strong>Il</strong> suo valore profetico, in<br />

quello del futuro consorzio di gloria con Cristo a cui perveniamo<br />

mediante una santa vita con l'aiuto <strong>della</strong> grazia.<br />

L'orazione <strong>della</strong> seconda messa di Natale dice:<br />

Concedi Signore, te ne preghiamo, che, inondati dalla nuova luce del tuo Verbo<br />

incarnato, risplenda nelle nostre opere, ciò che per la fede rifulge nella nostra<br />

mente.<br />

La nuova luce del Verbo incarnato che c'inonda è la realtà <strong>della</strong><br />

grazia di cui la celebrazione liturgica è segno dimostrativo. La traduzione<br />

di questa realtà nelle opere è indicata dalla stessa celebrazione<br />

come segno impegnativo.<br />

Caratteristico pure, dal punto di vista che ci preoccupa, il postcommunio<br />

<strong>della</strong> terza messa di Natale:<br />

Fa', te ne preghiamo, o Dio, che il Salvatore del mondo, oggi nato, com'è l'autore<br />

<strong>della</strong> nostra divina rigenerazione, così ci sia anche datore dell'immortalità.<br />

<strong>Il</strong> salvatore oggi nato, autore <strong>della</strong> nostra rigenerazione, indica nella<br />

celebrazione liturgica il segno dimostrativo <strong>della</strong> grazia che ci è<br />

in essa concessa: oggi, nella messa, nasce nuovamente in noi e<br />

compie nuovamente in noi la rigenerazione. Indica pure il segno<br />

rimemorativo dell'avvenimento storico <strong>della</strong> nascita di Gesù: nato<br />

oggi, come autore <strong>della</strong> nostra rigenerazione, va inteso anche nel<br />

<strong>senso</strong> di: nato in quel giorno di cui oggi si rimemora l'anniversario.<br />

L'augurio che lo. stesso Salvatore ci sia anche un giorno<br />

datore dell'immortalità esprime il valore di ségno profetico <strong>della</strong><br />

stessa celebrazione.<br />

Nell'orazione <strong>della</strong> Messa del Sabato Santo si esprimono il<br />

piano dimostrativo, rimemorativo e impegnativo <strong>della</strong> celebrazione<br />

liturgica <strong>della</strong> risurrezione, senza alludere esplicitamente al piano<br />

profetico <strong>della</strong> futura gloria:<br />

Dio, che illuminasti questa santissima notte con la gloria <strong>della</strong> risurrezione<br />

del Signore (= piano rimemorativo e anche dimostrativo), conserva (piano impegnativo)<br />

nei nuovi figli <strong>della</strong> tua famiglia lo spirito di adozione che tu hai

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