31.05.2013 Views

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

650 CAP. XXI - LITURGIA E SPIRITUALITÀ<br />

ginale, peccato in genere, lotta contro il peccato e il diavolo, buone<br />

opere, penitenza e mortificazione.<br />

È degno di nota il modo con cui questi temi sono proposti dalla<br />

<strong>liturgia</strong>: in quanto sono sempre presentati nel quadro <strong>della</strong> storia<br />

sacra, come storia degli interventi di Dio e <strong>della</strong> risposta, o mancata<br />

risposta, dell'uomo; dunque in modo concreto, intuitivo, anche perché<br />

sempre incentrati nella persona di Gesù, Verbo Incarnato, la cui<br />

vita, quello che fece e patì ed è ora nella carne, serve per così dire,<br />

di concretizzatore e condensatore a questi temi, sia direttamente<br />

dogmatici sia direttamente morali. Quindi in <strong>liturgia</strong>, nella vita, passione,<br />

morte, risurrezione e stato glorioso di Cristo la meditazione<br />

può sempre prendere il suo punto di partenza. In sottordine a Cristo<br />

la stessa funzione hanno la Madonna e i santi. Conosciamo pure la<br />

prevalenza che la <strong>liturgia</strong>, nel modo di presentare l'insieme del dogma,<br />

dà alla considerazione di Dio e dell'oggetto sull'uomo e sul soggetto.<br />

Questi temi considerati come materiale meditativo si caratterizzano,<br />

tra gli altri motivi, per la loro ampiezza, varietà e visione sintetica.<br />

L'aspetto delle risoluzioni pratiche nell'esercizio <strong>della</strong> volontà è<br />

ovunque presente nell'azione liturgica, ma, abitualmente, in modo più<br />

indiretto che diretto. Non è lo stile abituale <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> terminare<br />

le considerazioni con una risoluzione <strong>della</strong> volontà nella forma di:<br />

voglio, vogliamo, prometto, promettiamo, ecc., ma/con una preghiera :<br />

Signore concedi che possiamo vivere rettamente, dacci la grazia di<br />

evitare il peccato, di esercitare con frutto il digiuno, di praticare la<br />

carità, ecc. E questo è naturale in una forma mentis in cui Dio è<br />

sempre nel centro <strong>della</strong> coscienza. In alcune occasioni solenni però,<br />

quelle che sono in modo speciale impegnative di tutta la vita, la <strong>liturgia</strong><br />

conosce ed esprime solennemente la forma: voglio, vogliamo,<br />

promettiamo: nel battesimo, nella rinunzia a Satana e nell'adesione<br />

a Cristo, nella rinnovazione delle promesse del battesimo inclusa ora<br />

felicemente nel rito <strong>della</strong> notte del sabato santo, nella professione<br />

religiosa, nella benedizione dell'abate, nella consacrazione delle<br />

vergini, nel rito degli ordini sacri.<br />

L'attuazione <strong>della</strong> volontà in semplice affetto di ammirazione,<br />

gratitudine, compiacenza in Dio, nella <strong>liturgia</strong> è ovunque e continuamente<br />

frammischiata a tutto il complesso, anzitutto nelle preghiere<br />

di ringraziamento e di lode e nel <strong>senso</strong> generale di compunzione<br />

presente in tutta la <strong>liturgia</strong>, ed è favorita dal suo stile per lo più<br />

leggermente retorico e lirico. Tutto questo dà all'azione liturgica considerata<br />

come esercitazione meditativa discorsiva una nota più affettiva<br />

volitiva che volontarista.<br />

Obiezioni e risposte<br />

Ma qui, appunto, sorgono una serie di obiezioni contro la reale<br />

efficacia dell'attività meditativa discorsiva nell'azione liturgica. Tutto<br />

il sistema, considerato da questo preciso punto di vista, può parere

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!