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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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LITURGIA DEI MALATI 401<br />

da ogni perturbazione... »; l'Angelo celeste sia qui e « custodisca,<br />

sostenga, protegga, visiti e difenda gli abitanti riuniti in questo<br />

luogo » ,2T .<br />

Viene poi l'amministrazione <strong>della</strong> penitenza. Anticamente qui<br />

aveva luogo anche la recita del Pater e del Credo : « <strong>Il</strong> Simbolo<br />

soprattutto era considerato come un repulsivo del demonio e una<br />

tutela contro le tentazioni » 12S .<br />

Nel rituale attuale le unzioni propriamente dette sono precedute<br />

da una preghiera la quale non è altro che l'antica formula<br />

del sacramento che si diceva nel secolo XI mentre si ungeva la<br />

testa. Essa ha un <strong>senso</strong> esplicitamente antidemoniaco : « Nel nome<br />

del Padre e del Figliolo e dello Spirito Santo si estingua in te ogni<br />

potere del diavolo per l'imposizione delle nostre mani » 129 .<br />

Tutto il <strong>senso</strong> <strong>teologico</strong> che la <strong>liturgia</strong> annette all'unzione dei<br />

malati con l'olio santo è ottimamente espresso nella <strong>liturgia</strong> mozarabica,<br />

quando, in un'antifona che fa recitare nell'amministrazione<br />

di questo sacramento, accosta tre testi di nostro Signore riferiti<br />

nei vangeli : « <strong>Il</strong> Signore disse ai suoi discepoli : ricevete lo<br />

Spirito Santo; nel mio nome cacciate i demoni, e imporrete le<br />

mani sopra gli infermi e guariranno » 130 . Santificazione dell'anima,<br />

cacciata dei demoni, guarigione anche corporale, sono esattamente<br />

i tre scopi dell'olio santo secondo la <strong>liturgia</strong> e la tradizione.<br />

Dopo l'amministrazione dell'olio santo la <strong>liturgia</strong> prevede il<br />

Viatico. Dal concetto sopra spiegato del valore anche antidemoniaco<br />

dell'eucaristia, è facile capire perché la tradizione e le liturgie<br />

abbiano rilevato in modo speciale il <strong>senso</strong> antidemoniaco del Viatico.<br />

La formula odierna del rituale romano è quanto mai esplicita<br />

in questo <strong>senso</strong>: «Ricevi, fratello, quale viatico il corpo di nostro<br />

Signore Gesù Cristo, che ti protegga dal maligno nemico e ti conduca<br />

alla vita eterna » 131 .<br />

La commendatio anìmce è l'ultimo atto liturgico con cui la<br />

Chiesa assiste i vivi. Dopo quanto abbiamo visto fin qui, niente<br />

di straordinario che anche nella cura che la <strong>liturgia</strong> prende degli<br />

ultimi momenti <strong>della</strong> vita dell'uomo su questa terra, quelli che<br />

decidono, in fin dei conti, <strong>della</strong> sua sorte eterna, appaia in notevole<br />

rilievo il concetto <strong>della</strong> lotta contro il demonio.<br />

Nell'odierno rituale romano esso appare fortemente nella seconda<br />

parte del rito che consta di una formula in parte augurale<br />

e in parte di carattere esoreistico {Commendo...), seguita da una<br />

orazione a Dio con quattordici domande di liberazione dell'anima<br />

che sta per lasciare il mondo (Libera Domine... sìcut liberasti).<br />

]2T Ordo adm. extrem. unct. n. 5.<br />

12 » RIGHETTI, IV 242.<br />

* 2 » N. 7.<br />

130 Liber ordinum, ed. Férotin, p. 72. La formula dell'unzione dei malati<br />

nella <strong>liturgia</strong> milanese è: « Ungo te oleo sanctificato ut more militis unctus et<br />

praeparatus ad luctam aèreas possis superare catervas ».<br />

131 De commttnione infirmorum n. 19.

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