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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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680 CAP. XXI - LITURGIA E SPIRITUALITÀ<br />

vissfe dopo S. Teresa d'Avila, <strong>della</strong> quale, del resto, lesse assai presto<br />

gli scritti e di cui subì certamente l'influenza, ha, in un grado niente<br />

affatto inferiore a S. Teresa stessa, uno straordinario dono <strong>della</strong><br />

descrizione spesso raffinatissima dei propri stati psicologici nelle<br />

grazie di unione e di contemplazione.<br />

Ma ci dà, inoltre, qualcosa che né S. Teresa, né S. Giovanni <strong>della</strong><br />

Croce ci possono dare: l'esempio di un'intensissima vita mistica<br />

anche molto continua e nei suoi più alti gradi, vissuta dapprima undici<br />

anni nel mondo, in pieno frastuono di affari e, dopo la parentesi<br />

di otto anni di tranquilla vita claustrale dalle Orsoline di Tours,<br />

per ben 33 anni in piena attività missionaria nel Canada dei primi<br />

fortunosi tempi <strong>della</strong> colonizzazione, sempre in circostanze esteriori<br />

quanto mai lontane da quelle che, troppo facilmente, si credono<br />

essere indispensabili al pieno fiorire <strong>della</strong> vita mistica. Circostanze,<br />

invece, molto più vicine alla vita reale <strong>della</strong> quasi totalità dei fedeli.<br />

Da questo punto di vista, Maria dell'Incarnazione, nello stesso campo<br />

dell'esperienza e <strong>della</strong> dottrina mistica, è un indispensabile complemento<br />

a S. Teresa e a S. Giovanni <strong>della</strong> Croce.<br />

Complemento anche dal punto di vista dei rapporti tra <strong>liturgia</strong> e<br />

vita mistica. Di questi, infatti, si parla negli scritti di Maria dell'Incarnazione<br />

in passi relativamente rari, ma quanto mai significativi.<br />

Essa stessa nota che sin dalla sua infanzia e nelle stesse circostanze<br />

delle cure di donna sposata, la <strong>liturgia</strong> fu per lei sorgente di profonda<br />

vita religiosa:<br />

« Una delle cose che mi hanno molto giovato allo spirito di devozione sono<br />

state le cerimonie <strong>della</strong> Chiesa, che, sin dalla mia infanzia, attirarono potentemente<br />

il mio spirito. Le trovavo tanto Delle e tanto sante che non vedevo nulla<br />

di paragonabile. Cresciuta poi e diventata capace di comprenderne il significato,<br />

il mio amore era accresciuto dall'ammirazione che ne concepivo vedendo la<br />

santità e la maestà <strong>della</strong> Chiesa. Questo aumentava anche la mia fede e mi legava<br />

a nostro Signore in modo affatto straordinario. Mi effondevo in ringraziamenti<br />

per essersi Egli degnato di farmi nascere da genitori cristiani e di avermi chiamato<br />

alla vocazione di figlia <strong>della</strong> Chiesa. Più progredivo in conoscenza più<br />

sentivo commozione ed amore per queste sante cerimonie <strong>della</strong> Chiesa... Avevo<br />

una fede sì viva per tutto quello che fa la Chiesa che mi pareva essere questa<br />

la mia vita e il mio nutrimento. Una volta, pensavo di essere soffocata nella<br />

processione generale d'un giubileo. Allora mi trovavo tra le prime ad entrare<br />

nelle chiese per vedervi le cerimonie e l'ufficio solenne che si facevano in questa<br />

occasione. Tutta la mia occupazione era interna, riguardante quello che vedevo<br />

e ascoltavo. In occasione di una processione del Santissimo Sacramento, il mio<br />

cuore e il mio spirito erano tanto rapiti in Dio, riguardo a questo sacramento d'amore,<br />

da non vedere che mi si conduceva. Avevo la vista corta di modo che camminavo<br />

a caso come una persona che ha troppo bevuto. Non so se se ne accorgessero<br />

e cosa se ne potesse pensare. In questo stato credevo essere in vera<br />

devozione perché non sapevo che ve ne fosse altra fuorché quella di pregare Dio<br />

rose lettere d'indole spirituale e altre di sommo interesse storico anche civile<br />

per i primi tempi del Canada, hanno particolare interesse, dal punto di vista<br />

mistico, due relazioni generali <strong>della</strong> sua vita e delle grazie che Dio le fece, da<br />

lei scritte, una nel 1633, l'altra nel 1654, per ordine dei suoi confessori. Edizione<br />

critica di A. JAMET, Marie de Vlncarnation, ursuline de Tours, Écrits spirituets<br />

et historiques, 4 volumi, Paris-Quebec 1929-39.

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