TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

FORZA MORALIZZATRICE DELLA LITURGIA 665
Altro esempio tipico della forza moralizzatrice della liturgia sono
le esortazioni che accompagnano il conferimento degli ordini (imitamini
quod tractatis), la consacrazione delle vergini, la benedizione
degli abati, la professione monastica. Senza contare i numerosissimi
passi scritturistici letti nell'azione liturgica che contengono, e spesso
sono essenzialmente, ammonimenti morali messi direttamente in
relazione con la situazione liturgica che si compie ".
Un'ulteriore causa per cui l'azione liturgica possiede una forza
psicologica moralizzatrice molto seria è perché nella liturgia, e
nella spiritualità liturgica in genere, la necessità dell'azione morale
in tutta la vita è proposta dal punto di vista del motivo specifico
dell'onore e dell'omaggio da rendere a Dio, che è, appunto, il motivo
proprio della religione. Ora, questo è il motivo più nobile, più disinteressato
e quanto mai psicologicamente efficace in vista dell'azione.
È noto quanto siano importanti nella vita morale i motivi psicologici
per animare e sostenere lo sforzo: per esempio, la magnanimità
ci spinge -ed incoraggia allo sforzo, entusiasmandoci per un alto
ideale * 2 .
« Più alto e più immediatamente adattato alle esigenze soprannaturali
del nostro progresso morale è il motivo della virtù di religione:
i nostri obblighi verso Dio e l'onore che è a Lui dovuto. Qui
gloriatur in Domino glorietur: vuol dire dare un grande sostegno
al nostro sforzo morale, considerare la perfezione che dobbiamo conquistare,
non soltanto come una grandezza umana degna di lode,
ma come una realizzazione in cui è impegnato l'onore di Dio... Sarebbe
particolarmente interessante analizzare le condizioni psicologiche
della magnanimità e mostrare il potente dinamismo che essa
trova nella virtù di religione. La stabilità e la fermezza della nostra
vita morale sarà invero tanto più assicurata quanto il nostro ideale
sarà più alto ed unificante e la nostra fiducia più serena. La religione
che ci fa considerare l'onore di Dio, dà alla concentrazione di tutte
le nostre forze morali il più alto ideale. Ed anche il più disinteressato.
È questo che dà all'anima religiosa la sua fiduciosa stabilità.
Siamo sicuri di non essere delusi se lavoriamo non per la nostra
gloria, ma per quella di Dio. Notiamo che S. Tommaso stesso ha
segnalato (a proposito della- magnificenza, ma la cosa vale anche
per la magnanimità) questa connessione psicologica. « La magnificenza
ha per scopo di fare opera grande. Le opere fatte dall'uomo
sono ordinate a qualche fine. Ma nessun fine delle opere umane è
tanto grande quanto l'onore di Dio. E quindi la magnificenza fa
opera grande anzitutto in ordine all'onore di Dio. Per cui il filosofo
dice nel quarto dell'Etica che: spese onorevoli sono anzitutto quelle
che riguardano i sacrifici divini. L'uomo magnifico ha a cuore anzitutto
questi. E perciò la magnificenza è unita alla santità, perché
41 Esempi tipici: molte epistole di S. Paolo. Per es., prima domenica di
avvento; Natale, prima messa; sabato santo notte; Pasqua. Vedi nello stesso
senso molte letture dell'Antico Testamento nelle messe di quaresima.
« Vedi S. TOMMASO, Summa IMI 129.