TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

CAPITOLO XI
LA LITURGÌA E LA LEGGE
DELL'UNITOTALITÀ COSMICA DEL REGNO DI DIO:
I. • LITURGIA, UOMO E MONDO INFRAUMANO
Con la legge che chiamo dell'unitotalità cosmica del regno di
Dio, intendo affermare il fatto che, nell'ordine delle cose voluto
effettivamente,da Lui, l'uomo, nella totalità della sua struttura fisica,
psichica, spirituale, individuale e sociale, la creatura infraumana,
il mondo angelico, sono stati ordinati, ognuno a suo modo, in una
unità organica — nella salvaguardia però delle possibilità e delle
caratteristiche di ogni essere — a un fine unico comune: il regno
di Dio da raggiungersi nella Gerusalemme celeste. Questo regno in tal
maniera ha il carattere e le dimensioni di un'unitotalità cosmica
estensiva ed intensiva che abbraccia il tutto di tutte le creature,
ordinate al fine comune organicamente e perciò con una certa solidarietà
e interdipendenza reciproca, in un'unica sinfonia universale
l .
Alla luce di questa legge, non ci meraviglieremo di costatare
che anche nella liturgia il cosmo intero appare attualizzato culticamente
come unitotalità. Questo ci farà comprendere un gran numero
di tratti particolari caratteristici della liturgia, i quali possono
essere considerati come manifestazioni particolari di quella legge
generale che trova in essa un'attuazione già notevolmente perfetta,
quanto lo permette il nostro stato quaggiù.
1. LA LITURGIA
E L'ATTUALIZZAZIONE PLENARIA DI TUTTO L'UOMO
La rivelazione considera l'uomo come un'unità sostanziale
Secondo la rivelazione, tutto l'uomo, plenariamente, come unità
viva, in tutti gli aspetti della sua sostanza e della sua vita fisica, psi-
1 I dannati, angeli e uomini, che, contro la volontà di Dio, non raggiungono
di fatto il fine a cui furono destinati, si sottraggono ai piani della misericordia
di Dio, ma non sfuggono alla sua giustizia.