TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

CAPITOLO IV
LA LITURGIA COME COMPLESSO
DI SEGNI SENSIBILI EFFICACI DELLA SANTIFICAZIONE
E DEL CULTO DELLA CHIESA
Abbiamo definito la liturgia: il complesso dei segni sensibili
efficaci della santificazione e del culto della Chiesa. Dopo aver spiegato
il concetto di segno e la sua efficacia, rimane da spiegare quello
di santificazione e di culto nella liturgia. Si tratta del fine prossimo
specifico della liturgia, quello comune e remoto essendo sempre
e unicamente, come per ogni altra cosa, la gloria di Dio. Questo
fine, da parte di Dio, è la nostra santificazione, che, in quanto si
fa in seno alla Chiesa e come membri della Chiesa, è appunto la
santificazione della Chiesa, e da parte nostra, ossia della Chiesa,
è il culto pubblico e ufficiale di Dio. Così la liturgia appare sin
d'ora come il luogo d'incontro privilegiato tra l'uomo e Dio; sotto
il velo dei segni, Dio scende verso l'uomo, l'uomo sale a Dio.
1. SANTIFICAZIONE E CULTO NELLA LITURGIA IN GENERE
Nella realtà liturgica concreta, l'azione di Dio che santifica e
la risposta della Chiesa che rende il suo culto a Dio s'intrecciano
intimamente e non possono affatto separarsi, essendo come due
aspetti correlativi e inscindibili di una medesima realtà. Il motivo
ultimo ne è l'intima compenetrazione dell'azione divina e della
risposta umana nell'opera della santificazione dell'uomo e del culto.
In questa opera l'azione divina non può mai essere ricevuta dall'adulto
in modo inerte e meccanico, ma è ricevuta vitalmente e
liberamente. Così, ogni ricevimento dell'azione santificatrice di Dio
è, nell'adulto, un'accettazione cosciente e libera, ed implica il cosciente
e libero riconoscimento dell'eccellenza divina e della sog-