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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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748 CAP. XXII - S. GERTRUDE E SPIRITUALITÀ LITURGICA<br />

su Cristo adulto, su Cristo bambino, sull'umanità di Cristo come<br />

tale nelle diverse fasi <strong>della</strong> sua vita già prima <strong>della</strong> risurrezione,<br />

sforzandosi di rappresentarsi e di rivivere i suoi sentimenti di allora;<br />

sebbene, naturalmente, non dimenticasse affatto che Cristo è ora<br />

glorioso. Si tratta di accento, ma in questo <strong>senso</strong>, nel modo in cui<br />

la pietà medievale considerò l'umanità di Cristo, si può parlare giustamente<br />

di un certo spostamento d'accento rispetto al modo in cui<br />

lo presentava la <strong>liturgia</strong>. In questi limiti si può dire che nel medioevo<br />

nacque la devozione all'umanità di Cristo.<br />

Espressioni iconografiche e tipiche di questa devozione furono,<br />

per esempio, i presepi, il nuovo modo di rappresentare il crocifisso<br />

negli strazi del suo dolore. Espressioni devozionali di questo movimento<br />

furono, per esempio, le devozioni a Gesù Bambino, al presepio,<br />

alle diverse membra del corpo di Cristo, alla passione di Gesù, alle<br />

piaghe di Gesù, la via crucis. Espressioni mistiche <strong>della</strong> stessa tendenza<br />

furono, per esempio, le visioni di Gesù Bambino e le stigmate.<br />

La devozione al S. Cuore in specie<br />

Le mistiche di Helfta, e S. Gertrude in specie, fanno parte di<br />

questa corrente. Anzi in essa S. Metilde e S. Gertrude se non fanno<br />

figura proprio di iniziatrici, appaiono certo le più insigni tra i primi<br />

cultori <strong>della</strong> devozione al Sacro Cuore propriamente detta, che implica<br />

essenzialmente la considerazione, unita ad un affetto specialissimo<br />

ed abituale, del Cuore di carne di Cristo come simbolo del suo<br />

amore. La cosa è troppo nota nella storia <strong>della</strong> spiritualità e non è<br />

meno evidente negli scritti gertrudiani perché sia necessario insistere<br />

1M . <strong>Il</strong> Sacro Cuore di Gesù appare ovunque in massimo rilievo<br />

nelle relazioni tra Gertrude e Dio.<br />

A noi interessa notare come questa devozione, in Gertrude, vada<br />

in ottimo connubio con il suo spirito liturgico. A guardarci bene, la<br />

parte che il Cuore di Gesù ha nelle relazioni di Gertrude con Dio e<br />

nel suo modo di vedere tutte le cose, è semplicemente quella che,<br />

secondo la <strong>liturgia</strong>, è la parte di Cristo capo e mediatore presso Dio<br />

Padre, per il quale abbiamo l'unico accesso a Dio e per mezzo del<br />

quale ci vengono tutte le grazie di Dio. È semplicemente l'universale<br />

Per Christum Dominimi nostrum concretizzato nel simbolo del Cuore<br />

di Gesù, assieme ad una forte attenzione all'amore immenso e gratuito<br />

di Cristo per gli uomini come ultimo dinamismo ed ultima spiegazione<br />

<strong>della</strong> sua opera redentiva sacerdotale e mediatrice.<br />

Alla fine del secondo libro del Legatus, dopo aver riassunto<br />

l'essenziale delle straordinarie grazie da lei ricevute nei nove anni<br />

allora passati dal momento <strong>della</strong> sua donazione totale a Dio ed averne<br />

ringraziato il sommo donatore, ecco come Gertrude termina:<br />

1S1 Vedi, C. VAGAGGINI, La dévotion au Sacre Coeur chez Sainte Mechtilde<br />

et Sainte Gertrude, in: Cor Jesu, Herder Roma 1959 II pp. 31-48.

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