TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

558 CAP. XIX - TEOLOGIA E LITURGIA NEI PADRI
rispetto al genere mistagogico precedente: i destinatari non sono
più i soli catecumeni e neofiti ma tutti i fedeli; talvolta qualche
gruppo più provetto di fedeli; spesso gli stessi chierici o i monaci;
si spiegano non solo i riti dell'iniziazione ma anche, più o meno
integralmente, le altre parti della liturgia. In oriente, per esempio,
ci si sofferma lungamente sulla spiegazione della consacrazione degli
oli e del myron; ovunque si spiegano le ordinazioni dei vescovi,
dei sacerdoti e dei diaconi; s'introduce poi la spiegazione di altri
riti come della penitenza pubblica; degli sponsali; la consacrazione
delle vergini, dei monaci; i riti della sepoltura; i riti della consacrazione
di una chiesa. Anzi, il campo allargandosi sempre, si passò
alla spiegazione del significato della disposizione e della suppellettile
della chiesa; delle vesti sacerdotali e anche, di certe parti almeno,
dell'ufficiatura canonica e dei tempi liturgici e feste liturgiche. Questo
tipo di spiegazioni della liturgia si protrasse sia in oriente che
in occidente per tutto il medioevo.
Nell'oriente di lingua greca, tra le produzioni di questo tipo
sembra debbasi annoverare per prima il De ecclesiastica hierarchia
dello Pseudo Dionigi \ opera che ebbe poi enorme influsso su quelle
dello stesso genere che la seguirono. Tra queste vanno notate in
specie la Mistagogia di Massimo confessore 6 , il Commentario liturgico
sotto il nome di S. Sofronio di Gerusalemme 7 , la Rerum ecclesiasticarum
contemplano attribuita a S. Germano di Costantinopoli
e la Protheoria o Brevis Commentatio attribuita a Teodoro di Andida
8 . Nel periodo bizantino posteriore, questo genere di letteratura
è rappresentato principalmente dall'eccellente spiegazione della divina
liturgia (messa) di Nicola Cabasila 9 e dalle opere teologico-liturgiche
di Simeone di Tessalonica 10 .
3 PG 3,369-584. Vedi R. ROOUES, L'univers dionysieri. Paris 1954, specialmente
pagine 245-302.
e PG 91,657-718.
7 PG 87,3981-4002. L'essenziale di quest'opera sembra del secolo Vili.
» Germano: PG 98,383453; Protheoria: PG 140,413-68. Su queste e altre mistagogie
bizantine vedi F. E. BRIGHTMAN, The historia mystagogica and other greek
commentaries on the byzantine liturgy, in: Journal of theological studies 9
(1907-08) 248 ss; 347 ss.
9 NICOLA CABASILA (m. dopo il 1363), Spiegazione della divina liturgia
(= messa), PG 150,367 ss. Vedine la buona traduzione francese con introduzione e
note di S. SALAVILLE, N. C. Explication de la liturgie (Sources chrétiennes 4)
Paris 1943. Anche la sua opera Della vita in Cristo, contiene molte cose di valore
teologico liturgico e ascetico intorno ai sacramenti (PG 150,443-726). Vedi M. LOT-
BORODINE, Un maitre de la spiritualité byzantine du XIV' siede : Nicolas Cabasilas,
Paris 1958.
10 Simeone di Tessalonica (m. 1429), specialmente nella sua opera Tractatus
de sacramentis nec non de offlciis et ritibus ecclesiasticis (PG 155,176 ss) e nell'opuscolo
: Del tempio divino, dei diaconi, dei sacerdoti, dei vescovi, degli ornamenti
sacri che essi rivestono, del divin sacrificio e di tutto ciò che divinamente
vi si compie (PG 155,697 ss). È. in stampa un'opera di R. BORNET, Introduction aux
commentaires mystagogiques à la « divine liturgie » dans l'Église byzantine du
VII' au XV siede, che porterà molta luce su questo gruppo di opere liturgicoteologiche,
tanto sotto l'aspetto critico e storico (molte questioni si pongono in