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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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FESTA DELLA TRINITÀ 239<br />

mente questi concetti e dimostrare che essi, effettivamente, costituiscono<br />

l'ossatura ideologica di tutto il ciclo dalla settuagesima alla<br />

Pentecoste. È opportuno invece rilevare ancora una volta come la<br />

<strong>liturgia</strong>, nel suo stesso ciclo principale, guardi le persone <strong>della</strong> Trinità<br />

anzitutto nella visuale <strong>della</strong> loro reale distinzione e considerandole<br />

nei rapporti propri, o quasi propri, di ognuna con la storia<br />

sacra <strong>della</strong> nostra salvezza. E in rapporto agli avvenimenti di<br />

questa storia sacra <strong>della</strong> nostra salvezza che la <strong>liturgia</strong> nelle sue<br />

feste considera il Padre, Cristo, il Figlio incarnato nostro Redentore<br />

e capo, e lo Spirito Santo.<br />

<strong>Il</strong> ciclo liturgico dalla settuagesima alla Pentecoste, storicamente<br />

parlando, è cresciuto gradatamente ed ha avuto bisogno di<br />

lunghi secoli per trovare il suo assetto attuale. Ma si può vedere<br />

come nella sua formazione la Chiesa sia stata guidata da un'intuizione<br />

unitaria e come da un istinto fondamentale semplicissimo:<br />

mettere liturgicamente in opera il pensiero che S. Paolo ha espresso<br />

in modo sintetico pressappoco completo nell'epistola che si legge il<br />

Sabato delle quattro tempora di Pentecoste (Rm 5,15), alla fine, e<br />

come a conclusione, di tutto il ciclo : « Giustificati dunque per la<br />

fede, pace si abbia con Dio per il Signore nostro Gesù Cristo, per il<br />

quale, per la fede, abbiamo avuto adito a questa grazia in cui stiamo<br />

e ci gloriamo nella speranza <strong>della</strong> gloria (dei figli) di Dio... E la<br />

speranza non porta a confusione perché la carità di Dio si è riversata<br />

nei nostri cuori per lo Spirito Santo che ci fu dato ». Anche<br />

nella creazione delle feste è dunque la prospettiva a, per, in, ad, che<br />

sin dal principio diresse lo spirito più profondo e come l'istinto<br />

<strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> 98 .<br />

E qui si ha la chiave per capire per quale motivo nell'antica<br />

<strong>liturgia</strong> non solo non ci fu una festa del Padre considerato nella sua<br />

vita intratrinitaria 9T , come non ci fu una festa del Figlio o Verbo<br />

o una festa dello Spirito Santo considerati ognuno nella stessa vita<br />

intratrinitaria indipendentemente dai loro interventi nella storia<br />

sacra <strong>della</strong> nostra salvezza, ma non ci fu nemmeno una festa <strong>della</strong><br />

Trinità come tale, considerata direttamente e anzitutto nell'unità<br />

<strong>della</strong> natura divina. Questa festa comincia ad apparire sul suolo<br />

gallico nel secolo Vili e si afferma nella stessa regione nel corso<br />

96 Anche il secondo grande ciclo del temporale nella <strong>liturgia</strong> romana, quello<br />

che va dall'avvento all'epifania, è costruito sulla visuale cristologico-trinitaria,<br />

ma, in esso, la parte dello Spirito è messa meno in rilievo. <strong>Il</strong> concetto di questo<br />

ciclo è, di nuovo, come si sa, tutta la storia sacra, mistero di Cristo, ma sotto<br />

l'aspetto di venuta manifestativa del Signore: venuta preparata e annunziata nell'Antico<br />

Testamento, realizzata storicamente nella nascita e vita di Gesù, e sacramentalmente<br />

e misticamente ogni giorno in ogni anima, e sperata nella parusia<br />

del Signore. In questo processo la <strong>liturgia</strong> romana mette in rilievo anzitutto la<br />

parte del Padre e del Figlio incarnato.<br />

97 Più d'una volta anche in tempi recenti c'è stato chi ha tentato di far introdurre<br />

nei cicli liturgici una festa del Padre. Ma Roma l'ha sempre negata.<br />

Vedi BENEDETTO XIV, De servorum Dei beatificatione II parte, lib. 4, cap. 31; M.<br />

CAILLAT, La dévotion à Dieu le Pére: une discussion au XVII' s., in: Rev. d'asc.<br />

et de myst. 20 (1939) 3549; 136-157.

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