TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

PROFESSIONE MONASTICA 411
equivale ad impegnarsi in una lotta ancora più dura contro il diavolo
e come andare a provocarlo.
Questa forma è stata meglio conservata dall'eucologio greco, il
quale, inoltre, ha tuttora esplicitamente il concetto della professione
monastica come secondo battesimo. « Fratello, dice il sacerdote al monaco
che sta per ricevere il grande abito e fare la professione monastica,
oggi ricevi il secondo battesimo, in sovrabbondanza dei doni del misericordioso
Iddio; sei purificato dai tuoi peccati e diventi figlio della
luce » " 3 . È quindi fortemente rilevato in tutto il rito come il monaco
novello si metta in uno stato in cui la lotta contro Satana sarà continua
e più dura: « E non pensare più che nel tempo passato della
tua vita quaggiù hai lottato valorosamente contro le potenze invisibili
del nemico; ma pensa che, d'ora innanzi, avrai più grandi travagli
nella lotta contro di lui. Ma non ti vincerà se ti trova protetto
da una forte fede e carità verso Colui che ti conduce e dalla
prontezza ad ogni ubbidienza ed umiliazione » 154 . Quindi il sacerdote
domanda a Dio per il monaco novello : « Armalo della tua forza e
rivestilo della panoplia del tuo Santo Spirito, perché non ha da
lottare contro il sangue e la carne, ma contro i principati, contro
le potestà, contro i dominatori delle tenebre di questo secolo, contro
gli spiriti maligni. Cingi il suo fianco con la forza della verità, e
rivestilo della corazza della tua giustizia e della tua esultazione, e
calza i sudi piedi con la preparazione che dà il vangelo della pace.
Rendilo sì saggio da prendere lo scudo della fede nel quale possa
estinguere tutte le frecce infiammate del Maligno, e da ricevere il
casco salutare e la spada dello Spirito che è la tua parola » 15S .
Oltre, poi, a diverse altre allusioni agli stessi concetti, è notevole
il fatto che i diversi capi del vestiario monastico, che riveste
il nuovo monaco, sono interpretati appunto come simbolo di quella
panoplia di cui sopra si faceva parola, per la lotta contro il diavolo
" a . Anzi, particolare caratteristico, l'epistola che si legge nella
messa durante la quale si svolge il rito non è altro che il passo in cui
S. Paolo esorta il cristiano a rivestirsi di questa panoplia nella lotta
contro Satana (Ef 6,10-17).
La liturgia per 1 defunti
Anche nella liturgia per i defunti appare il concetto della lotta
contro Satana. Abbiamo già accennato due volte al modo con cui,
nell'antichità, si rappresentò all'immaginazione lo svolgimento del
giudizio particolare dopo la morte d'ogni uomo come un esame dell'anima
a cui intervengono, in contraddittorio, demoni e angeli, e
»» Euchologion, Roma 1873 p. 242.
»« Ibid. p. 243.
155 Ibid. p. 244 s.
"« Ibid. p. 248.