TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

472 CAP. XV - TEMI DEI SALMI
e magnifico, in Cristo stesso, nella Chiesa, nelle realtà ecclesiali, nelle
realtà della vita intima di perfezione del cristiano e nell'escatologia
futura già annunziata. Nello stesso modo l'invito generico a lodare
Dio è raccolto e rinforzato dal cristiano perché in lui quest'invito
sgorga dalla conoscenza e dall'esperienza delle realtà eristiche, ecclesiali
— anche individuali — ed escatologiche future.
I salmi che si riferiscono a questi temi sono principalmente: la
serie dei salmi che cantano Dio Re universale, potente, salvatore,
santo, giudice giusto d'Israele e del mondo: 85,8-10; 92; 93; 94; 95;
96; 97; 98. In questi salmi è la regalità di Jahweh che è cantata in tutti
i predetti aspetti 23 . Il salmo 102 canta la clemenza di Dio; il salmo
112 la sua altezza e benignità; il salmo 138 la sua onnipotenza,
onniscienza e onnipresenza; il salmo 144 la sua maestà e bontà.
I salmi 116 e 150 sono inviti generali a lodare Dio per la sua misericordia
e fedeltà, per i suoi portenti e la sua maestà.
* * *
In conclusione di questi due capitoli, non sembra affatto esagerato
asserire che per penetrare nel mondo della liturgia è di capitale
importanza comprendere le sue relazioni con la bibbia, penetrare
nello spirito profondo che ne determina di fatto i reciproci rapporti.
Aggiungo anzi — non dispiaccia agli esegeti che troppo trascurano
la questione delle relazioni tra bibbia e liturgia — ch'è di capitale
importanza • anche per arrivare alla comprensione totale della
bibbia, come deve essere compresa in regime cristiano ed ecclesiale,
e per arrivare a far sì che la bibbia sia veramente il nutrimento
delle anime e della vita tutta del cristiano. Infatti, è principalmente
nella liturgia che la Chiesa mette in opera e vive la Scrittura.
E per questo che rinnovamento liturgico e movimento biblico
sono profondamente connessi e devono andare, per così dire, di
pari passo. È praticamente illusorio credere di poter riportare i
cristiani alle sorgenti della bibbia se non li si riporta alle sorgenti
della liturgia, come, viceversa, è illusorio credere di poter riportare
i cristiani alle sorgenti della liturgia se non li si riporta alle sorgenti
della bibbia. È quanto hanno felicemente compreso quei promotori
del movimento liturgico che si sforzano di affiancarlo al rinnovato
studio della Scrittura 24 .
Ma è altrettanto evidente che lo studio della bibbia non assurge
a questa funzione alimentatrice della vita della Chiesa se non supera
la fase puramente, o troppo prevalentemente, filologica, storica,
23 Vedi H. J. KRAUS, Die Konigsherrschaft Gottes im A. T., Tiibingen, 1951.
J. GRAY, The kingship of God in the prophets and psalms, in: Vetus Testamenti,
11 (1961), 1-29.
"' Da notare in questo senso le riviste: Bibel und Liturgie di Klosterneuburg
presso Vienna; Paroisse et liturgie, Abbaye de St. André, Bruges, nel Suplement:
Lumière et vie dal giugno 1951. Anche le pubblicazioni del Centre de
pastorale Uturgique di Parigi danno notevole importanza a quest'aspetto del rinnovamento
liturgico.