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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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880 INDICI<br />

re <strong>della</strong> persona di G. soltanto il<br />

G.B. senza aver coscienza del Kyrios<br />

risorto, fa correre il pericolo di vedere<br />

in Gesù soltanto la sua vita storica,<br />

ad esempio solo il maestro, e<br />

quindi solo il suo esempio e la sua<br />

etica, 247; la devozione a G.B. può<br />

essere espressione di una sensibilità<br />

religiosa che non tiene conto che ormai<br />

non v'è che un Gesù, il Kyrios<br />

nella gloria, 245; la devozione a G.B.<br />

nasce e si sviluppa nel movimento devozionale<br />

del M. E. dal sec. XII al<br />

sec. XIII, 748<br />

GIACOBBE: nel rituale battesimale degli<br />

adulti è nominato il Dio d'Abramo,<br />

d'Isacco, di Giacobbe e di Mosè, il<br />

quale a questi assegnò un angelo, in<br />

relazione all'angelo del battesimo,<br />

339; G. ed Esaù secondo l'interpretazione<br />

tipologica di Romani 9 sono la<br />

figura dei cristiani e degli ebrei, 449;<br />

G. ed Esaù come figura dei cristiani<br />

e degli ebrei nella tipoligia liturgica,<br />

450<br />

GIACULATORIE: l'abito delle orazioni g.<br />

alimentano la continua presenza di<br />

Dio nel fedele secondo Cassiano, 679<br />

GIANSENISMO: ogni indizio di mente<br />

giansenista è assente dalla suppletio<br />

di S. Gertrude, 714<br />

GIOBBE: la storia di G., come quella di<br />

Ester, di Tobia e di alcuni passi del<br />

Genesi, va considerata anzitutto nel<br />

<strong>senso</strong> dei contemporanei cui era destinata,<br />

435<br />

GIONA: nel ventre <strong>della</strong> balena è figura<br />

<strong>della</strong> resurrezione di Cristo, 449<br />

GIORGIO S. : il prefazio <strong>della</strong> sua messa è<br />

tipo <strong>della</strong> commemorazione del martirio<br />

come completa imitatio Christi<br />

e quindi come vittoria contro Satana,<br />

420<br />

GIOSUÈ: il ciclo di Giosuè è un esempio<br />

<strong>della</strong> rivalutazione moderna dell'esegesi<br />

patristica basata sul principio<br />

« Novum Testamentum in Veteri latet,<br />

Vetus Testamentum in Novo patet<br />

», 430<br />

GIOVANNI BATTISTA : sua figura tipologica<br />

è Elia, 449; la festa di G.B. manifesta<br />

la tipologia biblica Elia-G.B., 450<br />

GIOVANNI DA CAPESTRANO s. : nella sua<br />

messa il postcommunio chiede a Dio<br />

la protezione contro il demonio per<br />

intercessione dei santi, 420<br />

GIOVEDÌ SANTO: ogni messa contiene<br />

anche la sua memoria, poiché ogni<br />

messa contiene tutte le fasi del Mistero<br />

di Cristo, dall'Avvento ad Ognissanti<br />

ecc., 182; nella missa chri-<br />

smatis è esplicitato un forte <strong>senso</strong> antidemoniaco,<br />

390<br />

GIUDEI: e cristiani, e loro tipologia biblica<br />

sotto le figure di Esaù e Giacobbe,<br />

450<br />

GIUDICI: con la lettura dei G., la <strong>liturgia</strong><br />

ne propone anzitutto il <strong>senso</strong><br />

dei contemporanei in modo da non<br />

evacuarne la storicità, 434<br />

GIUDITTA : nella tipologia non biblica ma<br />

liturgica, è figura di Maria in quanto<br />

il Redentore doveva nascere da una<br />

donna, 451<br />

GIUDIZIO: il suo gran giorno segnerà il<br />

trionfo su Satana e il passaggio alla<br />

Gerusalemme celeste, 361s; g. particolare<br />

e parte dei demoni secondo<br />

Origene, 369ss; g. particolare ed opinione<br />

di Origene, che segue idee ellenistiche,<br />

dei demoni come telonia,<br />

372; atto finale dell'Apocalisse nella<br />

visuale <strong>della</strong> Gerusalemme celeste,<br />

362<br />

GIURAMENTO: è il sacramentimi, che anticamente<br />

fu termine militare e poi<br />

espresse il concetto greco di mysterion<br />

in quanto impegno morale, ma<br />

soprattutto Storia Sacra, 571<br />

GIUSEPPE s.: e suo posto nella <strong>liturgia</strong><br />

dei malati, 341; l'orazione a S.G. inserita<br />

nel rituale dal 1913 ha <strong>senso</strong> antidemoniaco,<br />

402<br />

GIUSEPPE DA COPERTINO s. : come esempio<br />

di santo soggetto a frequenti esperienze<br />

estatiche, 688<br />

GIUSTIZIA: come virtù cardinale, 140<br />

GIUSTI: con gli angeli formano la Gerusalemme<br />

celeste, 323<br />

GIUSTO: il g. e pio israelita dell'A.T.<br />

nei Salmi e nella <strong>liturgia</strong>, 470s; il<br />

g. del N.T., 470<br />

Gloria in excelsis Deo: è la grande dossologia,<br />

343; sua formula primitiva<br />

discussa, 220 n. 44; è il canto del ristabilimento<br />

dell'unità cosmica tra<br />

angeli ed uomo nell'Incarnazione del<br />

Verbo, 343; <strong>senso</strong> cristologico-trinitario,<br />

223; come dossologia separata<br />

di origine greca nella <strong>liturgia</strong> romana,<br />

219<br />

Gloria Patri: origine antiariana del<br />

G.P., 219, 223; la Chiesa lo usa per<br />

cristianizzare i Salmi, 210; sua storia<br />

in Occidente, 223 n. 52; come dossologia<br />

separata di origine greca nella<br />

<strong>liturgia</strong> romana, 219<br />

Gloria tibi, Domine: dossologia al canto<br />

<strong>della</strong> quale S. Gertrude vide gli<br />

angeli, 701<br />

GLORIA CELESTE: nella quadruplice dimensione<br />

di ogni segno liturgico la<br />

g.c. è significata nella dimensione

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