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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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34 CAP. II - LITURGIA E SEGNI SENSIBILI<br />

Questione impregiudicata<br />

L'enciclica Mediator Dei non volle affatto dirimere questa questione<br />

2 . È ugualmente certo che il Concilio Vaticano II non ha<br />

inteso risolverla. Dagli Atti del Concilio e dalle dichiarazioni orali<br />

ripetutamente fatte risulta che la sua intenzione è stata di lasciare<br />

alla libera discussione dei tecnici il problema <strong>della</strong> definizione<br />

strettamente detta e perfetta <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> e di dare di questa solo<br />

una descrizione per mezzo di note caratteristiche che tutti i teologi<br />

riconoscono essere presenti nella stessa.<br />

Questa descrizione è la seguente : « La <strong>liturgia</strong> è giustamente<br />

ritenuta l'esercizio del sacerdozio di Gesù Cristo, nel quale esercizio,<br />

per mezzo di segni sensibili è significata e, in modo ad ognuno<br />

di essi proprio, è causata la santificazione dell'uomo, e viene esercitato<br />

dal Corpo Mistico di Gesù Cristo, cioè dal Capo e dalle sue<br />

membra, il culto pubblico integrale » 3 .<br />

Quasi tutti gli elementi di questa descrizione sono presi dalla<br />

Mediator Dei. Ma in due cose il Concilio fa notevoli progressi rispetto<br />

all'enciclica: 1. Nel fatto che mette fortemente in rilievo l'importanza<br />

che ha nella <strong>liturgia</strong> il segno; tanto che la sua strutturazione<br />

in un regime di segni sensibili vi appare come un dato<br />

centrale. La <strong>liturgia</strong> vi è considerata non semplicemente come<br />

l'esercizio del sacerdozio di Cristo (come qualcuno ha malamente<br />

interpretato), ma come un certo esercizio del sacerdozio di Cristo.<br />

orificio o di messa (vedi forse già Didachè 15,1; 1 Clem 41,1 ss; poi, a partire dal<br />

quarto secolo, comunemente); il che è molto ovvio se si pensa che, teologicamente,<br />

ed anche nell'espressione liturgica, specialmente antica, la messa è veramente<br />

il riassunto e il centro di tutto il culto cristiano, cosa di cui gli antichi avevano<br />

viva coscienza. Per tutto questo vedi, per es., E. RAITZ VON FRENTZ, Der Weg<br />

des Wortes « Liturgie » in der Geschichte, in: Eph. Ut. 55 (1941) 74 ss; A. ROMEO,<br />

II termine leitourgia nella grecità biblica, in : Miscellanea C. Mohlberg, II p. 467 ss,<br />

Roma 1949.<br />

2 Alla fine di un passo dove sviluppa il concetto che nella Chiesa e specialmente<br />

nella <strong>liturgia</strong>, è Cristo stesso che onora il Padre e la Chiesa non lo fa<br />

che associandosi a Cristo e per mezzo di lui, l'enciclica dice : « La sacra <strong>liturgia</strong><br />

è pertanto il culto pubblico che il nostro Redentore come capo <strong>della</strong> Chiesa<br />

rende al Padre; ed è il culto che la società dei fedeli rende al suo fondatore<br />

e per mezzo di Lui all'eterno Padre; è, per dirla in breve, il culto pubblico integrale<br />

del corpo mistico di Gesù Cristo, cioè del suo Capo e dei suoi membri »<br />

(n. 20). Qui si vuole solo inculcare che la <strong>liturgia</strong>, in quanto culto reso a Dio,<br />

è il culto di tutto,il corpo mistico di Gesù Cristo, capo e membra.<br />

La stessa enciclica, del resto, intendendo chiarire più perfettamente possibile<br />

la natura <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong>, ne presenta anche altre definizioni o altri abbozzi<br />

di definizione (vedi anche ed. di Roguet p. VII), per es., n. 22: « ... non essendo<br />

altro la <strong>liturgia</strong> che l'esercizio del sacerdozio di Gesù Cristo » (cfr. anche n. 3).<br />

Specialmente al n. 169 : « Tale è la natura <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> : essa riguarda il Sacrificio,<br />

i sacramenti e la lode di Dio; essa riguarda ancora l'unione delle nostre<br />

anime con Cristo e la nostra santificazione per mezzo del Divin Redentore perché<br />

sia onorato Cristo e per Lui ed in Lui, la santissima Trinità ». Qui, in modo<br />

speciale, l'aspetto santificazione è più fortemente rilevato.<br />

_,„ 3 CL, art. 7.

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