TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

BENEDIZIONE DEL FONTE 389
Satana, in segno di dispregio; si volgeva poi verso oriente, mani
alzate e occhi al cielo in segno di preghiera, e proferiva qualche frase
di adesione a Cristo 8X .
La benedizione del fonte e l'unzione postbattesimale
Tra le cerimonie che la notte del sabato santo accompagnavano
immediatamente l'abluzione battesimale, quella che sin dall'antichità
ebbe anche un senso più direttamente antidemoniaco fu la benedizione
dell'acqua del fonte battesimale. È attestata come prassi
corrente già da Tertulliano 82 ed ebbe il senso della santificazione
dell'acqua comprendendo, molto probabilmente sin dal principio,
un doppio aspetto; l'aspetto negativo: della cacciata dell'influsso
demoniaco, mediante un esorcismo, e l'aspetto positivo : della discesa
sopra di essa mediante una invocazione a Dio, della protezione e
virtù divina, con particolare riferimento allo Spirito Santo 83 . La
prece consacratoria dell'acqua nel Gelasiano 84 , che è quella tuttora
in uso nella liturgia romana, sebbene composta come in centone
da due distinte preci, è chiaramente costruita su questo schema di
esorcismo e di consacrazione.
Come si arrivò a tale prassi? senza dubbio, dal concetto generale
— fondato sull'insegnamento della rivelazione intorno all'influsso
di Satana sull'uomo e sul mondo dopo il peccato — della
utilità di santificare, contrastando l'influsso demoniaco, anche gli
elementi inorganici che servono all'uomo, specialmente quelli che
servono agli usi più sacri. Inoltre, può aver contribuito nello stesso
senso, per una parte tutto sommato molto secondaria, l'opinione
ellenistica che riteneva certi elementi, tra i quali l'aria e l'acqua 85
e certi luoghi, speciale abitacolo dei demoni 86 .
81 Era la syntaxis, adesione, dopo l'apótaxis, rinunzia. Vedi J. DANIÉLOU,
Bible et liturgie p. 43 ss.
82 De baptis. 3. Vedi RIGHETTI, IV 58 e la bibliografia ivi citata.
83 « Appena il sacerdote entra, fa l'esorcismo sull'acqua e dopo fa l'invocazione
e proferisce la prece affinché il fonte sia santificato e vi sia la presenza
dell'eterna Trinità » S. AMBROGIO, De Sacr. I 5, 18. « Hai visto l'acqua. Ma non
ogni acqua risana; solo l'acqua risana che ha la grazia di Cristo. Altra cosa è
l'elemento altra cosa la santificazione; altra cosa l'atto altra cosa la sua efficacia.
L'atto è compiuto con l'acqua, ma l'efficacia viene dallo Spirito Santo.
L'acqua non risana se lo Spirito Santo non vi è disceso e non l'ha consacrata »
(Ibid. I 5, 15).
8 « Ed. Mohlberg n. 445-48 pp. 72-74.
ss Vedi, per es., TERTULLIANO, De bapt. 5.
88 Anche in altri particolari rituali della cerimonia del battesimo si vide
facilmente un senso antidemoniaco che, comunque, era certamente implicito
nell'insieme. Così nel fatto che il catecumeno doveva spogliarsi completamente
ed entrare nudo nella piscina, si vide talvolta il simbolo del fatto che egli, nel
battesimo, partecipando alla morte che Cristo subì nudo sulla croce, vince le
potenze infernali come Cristo le vinse sulla Croce. Nell'immersione del catecumeno
nella piscina, dalla quale poi emergeva, si vide espressa la sua vittoria
contro Satana che abita negli abissi acquei. Talvolta si decoravano i battisteri