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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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682 CAP. XXI - LITURGIA E SPIRITUALITÀ<br />

rado potevo dirlo. Era lo stesso per l'ufficio 66 . Senonché, talvolta, il <strong>senso</strong> dei<br />

salmi mi era manifesto con una dolcezza che non saprei esprimere e, in questi<br />

casi, avevo la libertà di recitarlo » 67 .<br />

Qui, insomma, Maria si trova in quello stato abituale che i mistici<br />

dissero fidanzamento spirituale. Ha dei momenti di violenta<br />

e subitanea attrazione in Dio. Questa allora talvolta le toglie il potere<br />

di preghiere vocali, di dire rosari, salmi; ma tal altra non solo la<br />

lascia libera per recitarli, ma, inoltre, le dà un'ineffabile intelligenza<br />

sperimentale del loro <strong>senso</strong>. Si noti sempre che si tratta di recitazione<br />

privata. L'esperienza a cui allude brevemente Maria dell'Incarnazione<br />

coincide assai bene con quanto diceva Cassiano a proposito<br />

dell'orazione ignita.<br />

Prima di arrivare allo stato di unione perfetta con Dio, permanente<br />

e, nell'apice o nel fondo dell'anima, sempre tranquilla pur in<br />

mezzo alle sofferenze di ogni sorta, bisogna passare, dicono i mistici,<br />

attraverso le purificazioni passive dei sensi e <strong>della</strong> mente, affinché<br />

le potenze siano ridotte a perfetta semplicità e malleabilità nelle<br />

mani di Dio nel loro modo di operare circa le stesse cose più divine.<br />

Circa le stesse cose più divine: anche circa gli oggetti che queste potenze<br />

hanno nella <strong>liturgia</strong>. Quando Maria dell'Incarnazione, nel 1645,<br />

scrisse la seconda relazione <strong>della</strong> sua vita, fece alcune osservazioni<br />

interessanti in questa materia. Le purificazioni passive, nota Maria,<br />

avvengono per il fatto che Dio gradatamente « sospende » l'operazione<br />

dei sensi, dell'immaginazione, <strong>della</strong> memoria, dell'intelletto discorsivo<br />

e <strong>della</strong> stessa volontà.<br />

« In seguito a questa operazione tanto crocifiggente per potenze sì nobili,<br />

cosa accade? Si crede forse che potranno rimanere fisse e ferme, come morte?<br />

È incredibile quanto questa amputazione riesca loro penosa, specialmente nelle<br />

solennità che si fanno nella Chiesa, dove si presentano i misteri <strong>della</strong> nostra<br />

redenzione, i quali, per l'innanzi, erano stati per esse delizioso nutrimento, e<br />

in cui grandemente si compiacevano... per i lumi che lo Spirito Santo comunicava<br />

loro sopra ognuno dei santi misteri. E ora non è loro possibile di potervisi<br />

fermare. Talvolta, chi è condotto per questa via, entra in timori, non potendo<br />

comprendere essere nel vero cammino mentre non può fermarsi in quello<br />

che vi è di più santo e di più solenne nella Chiesa. Allora si fa violenze, volendo<br />

strappare l'intelletto alla prigrizia in cui pensa che sia caduto. Ma invano;<br />

tutto questo non è che ignoranza e imperfezione. Dopo reiterate violenze in<br />

diverse occasioni, sperimenta che, avendo le potenze dell'anima perduto il loro<br />

uso naturale per via soprannaturale, non c'è niente da guadagnare a fare tanti<br />

sforzi » 68 .<br />

Bisogna aspettare che Dio stesso vi porti rimedio. Si noti che in<br />

simili, sempre più profonde, « sospensioni » dei sensi, del discorso e<br />

<strong>della</strong> volontà, intorno agli oggetti <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> come intorno agli<br />

altri oggetti, quello che costituisce impedimento ed ha bisogno di<br />

0B II piccolo ufficio <strong>della</strong> Madonna che Maria recitava spesso.<br />

67 Relazione del 1633, ed. cit. I 159. Vedi anche Relazione del 1654 ibid.<br />

ij II 227 s.<br />

8* Relazione del 1654, ed. cit. II 458 s.

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