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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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434 CAP. XIV - LITURGIA E SCRITTURA<br />

permette di scoprire successivamente come quattro piani e quattro<br />

profondità dell'unico significato che possiede. Un testo dell'Antico<br />

Testamento, l'avvenimento, la persona di cui esso parla, per essere<br />

esaurien temente compreso, dovrà dunque essere considerato alla<br />

luce dei quattro predetti fari; mentre per esaurire un testo del<br />

Nuovo Testamento bisognerà considerarlo anche alla luce <strong>della</strong><br />

realtà dell'Antico Testamento, alla luce di quelle che ora avvengono<br />

nei cristiani e di quelle che avverranno nell'escatologia.<br />

In ogni caso, il significato che un testo, o la cosa di cui parla,<br />

ha per i contemporanei per i quali fu immediatamente scritto, non<br />

solo non potrà mai essere negato, ma anzi, dovrà essere sempre<br />

esplicitamente affermato o presupposto, poiché i chiarimenti successivi<br />

non portano alla scoperta di un <strong>senso</strong> diverso da quello dei<br />

contemporanei, ma semplicemente al suo approfondimento sempre<br />

nella linea unica da esso segnata, sebbene con una nuova profondità<br />

a cui i contemporanei non avrebbero mai potuto arrivare.<br />

3. LA PROFONDITÀ DEI CONTEMPORANEI NEI TESTI BIBLICI<br />

USATI DALLA LITURGIA<br />

Infatti, il significato che un testo biblico usato dalla <strong>liturgia</strong><br />

aveva agli occhi dei contemporanei, per i quali fu immediatamente<br />

scritto, è sempre esplicitamente affermato o presupposto nel quadro<br />

liturgico in cui viene trasferito. Cosicché quando la <strong>liturgia</strong>, leggendo<br />

un testo, lo propone in una luce che oltrepassa quel significato, questo<br />

superamento non significa mai un suo cancellamento o una sua<br />

volatilizzazione, perché quel <strong>senso</strong> rimane sempre alla base degli<br />

approfondimenti successivi che gli dà la <strong>liturgia</strong>.<br />

Questo vale per ogni tipo di testi e di cose in essi riferite dell'Antico<br />

o del Nuovo Testamento: a) sia che si tratti di testi di tipo<br />

storico, riferenti cose e avvenimenti storici : come la storia dell'Esodo,<br />

la storia dei giudici, le storie dei libri dei re, le storie dei<br />

Maccabei, la storia di Gesù, le storie degli atti degli apostoli; b) sia<br />

che si tratti di testi riferenti affermazioni dottrinali teoriche, come,<br />

intorno alla natura di Dio, i suoi attributi (sapienza, bontà, amore,<br />

giustizia, potenza, ecc.); intorno alle relazioni generali tra Dio e gli<br />

uomini, ai doveri degli uomini verso Dio, intorno all'origine del mondo,<br />

al valore <strong>della</strong> vita, alla libertà dell'uomo, ecc.; e) sia che si tratti<br />

di testi riferenti precetti ed esortazioni di tipo morale (per es., il<br />

decalogo; esortazioni alla preghiera, alla pazienza, alla mortificazione,<br />

alle buone opere, ecc.), di tipo giuridico propriamente detto,<br />

o di tipo liturgico (per es.; sulle feste e il modo di celebrarle);<br />

d) sia che si tratti di profezie : per es., intorno al Messia e ai tempi<br />

messianici futuri.<br />

Così, per es., tutte le narrazioni riferite nella bibbia, trasferite

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