31.05.2013 Views

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

200 CAP. VII - MOVIMENTO CRISTOLOGICO-TRINITARIO<br />

Come si vede, ognuno dei due modi ha i suoi vantaggi e i suoi<br />

pericoli. E, poiché bisogna pur scegliere o l'uno o l'altro, vuol dire<br />

che la salvezza non si potrà trovare che in questo : scegliere bensì<br />

l'uno dei due modi, ma poi aver costante vigilanza di affermare<br />

con forza il termine antitetico lasciato dapprima nell'ombra e di<br />

tenerlo vivo nella coscienza religiosa. Questa situazione è inevitabile,<br />

appunto perché la Trinità è un mistero dai due termini anti-.<br />

tetici, per cui, qualsiasi punto di vista si scelga nel considerarla:,<br />

si arriva sempre e necessariamente al mistero. Ma questo non significa<br />

che scegliere l'uno o l'altro punto di vista sia semplicemente<br />

indifferente e senza conseguenze sul modo in cui vivremo lo stesso<br />

mistero.<br />

Comunque, sta il fatto che la coscienza trinitaria è psicologicamente<br />

più vivida in chi sceglie il secondo modo, partendo dalla<br />

distinzione delle persone e mettendo questa al primo piano psicologico<br />

dell'affermazione. Sta pure il fatto che nella Scrittura, nei<br />

Padri greci e nei latini prima di S. Agostino e nelle liturgie, nella<br />

<strong>liturgia</strong> romana in specie, prevale di gran lunga il secondo modo<br />

di considerare la Trinità, il modo personalistico, quello in cui la<br />

distinzione delle persone è al primo piano. Ne segue che per capire<br />

la struttura trinitaria <strong>della</strong> visione del mondo secondo il Nuovo<br />

Testamento, secondo i Padri greci tutti, o press'a poco, secondo<br />

i Padri latini antichi e secondo la <strong>liturgia</strong>, bisogna partire da questo<br />

secondo modo e non dal primo. <strong>Il</strong> secondo modo è, per così<br />

dire, più primigenio e irenico, perché è quello in cui fu dapprima<br />

presentato il messaggio trinitario alla semplice fede dei credenti<br />

e in cui è tuttora prevalentemente presentato a questa stessa semplice<br />

fede, e praticamente vissuto, nella <strong>liturgia</strong>. <strong>Il</strong> primo modo,<br />

è, storicamente, un modo derivato e prevalentemente apologetico<br />

che cominciò a farsi strada in vista <strong>della</strong> difesa apologetica <strong>della</strong><br />

fede contro l'obiezione razionalistica ariana e si consolidò in questa<br />

prospettiva.<br />

Punto di vista primariamente entitàtivo intratrinitario<br />

e punto di vista primariamente extratrinitario dell'intervento<br />

delle Persone nel mondo<br />

Ma non basta; oltre a questo primo fatto di considerare la<br />

Trinità partendo dalla distinzione delle persone, fatto semplicemente<br />

comune tanto alla Scrittura che alla <strong>liturgia</strong>, v'è un secondo<br />

fatto nella Scrittura stessa, che costituisce il punto di partenza<br />

ne teologica <strong>della</strong> fede, e non un errore nella fede trinitaria stessa, nella quale<br />

erano invece tutti perfettamente ortodossi —, prese occasione da questo preciso<br />

punto di vista. L'abitudine di considerare in recto nella Trinità la distinzione<br />

reale delle persone fece loro accentuare troppo questa distinzione reale<br />

a discapito dell'unità <strong>della</strong> natura. Gli ariani poi trasformarono questo errore<br />

in eresia.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!