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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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SACRAMENTI AZIONI COMUNITARIE 285<br />

l'amministrazione di questi sacramenti, l'espressione rituale antica<br />

abbia messo fortemente in rilievo questa loro natura comunitaria<br />

e come, invece, nella pratica corrente di oggi, in seguito a vicende<br />

storiche diverse, questa espressione comunitaria, non di rado, sia<br />

assai diminuita o anche tanto oscurata che, in alcuni casi, l'aspetto<br />

comunitario è molto obnubilato nella psicologia dei fedeli.<br />

Per il battesimo e la cresima, basta pensare al rituale antico<br />

dell'iniziazione cristiana, fatta solennemente solo una volta o due<br />

all'anno, nella veglia <strong>della</strong> notte del sabato santo e del sabato di<br />

Pentecoste, alla presenza <strong>della</strong> comunità ecclesiale del luogo, presieduta<br />

dal vescovo il quale, come capo dell'ekklesia, introduceva<br />

nuovi membri nella comunità sacrale dei fratelli. In quella atmosfera<br />

era vivissimo il significato dell'atto dell'iniziazione cristiana<br />

come atto <strong>della</strong> Madre Chiesa che partorisce nuovi membri; del<br />

corpo di Cristo che si aggrega nuove cellule; <strong>della</strong> leva annua <strong>della</strong><br />

sacra milizia di Cristo. Se invece si pensa al modo ordinario in cui<br />

si amministra oggi tra noi il battesimo, è ovvia la diminuzione,<br />

nella nostra psicologia, del suo valore di atto d'iniziazione e d'ingresso<br />

in una comunità ecclesiale la quale vi sia tutta intera interessata.<br />

Oggi in un battesimo, anche nelle famiglie più cristiane,<br />

tutto sembra limitarsi al concetto <strong>della</strong> rigenerazione di un'anima<br />

e, se mai, a una festa di famiglia. L'aspetto ecclesiale comunitario<br />

che comporta è appena percepito o addirittura assente 34 .<br />

La penitenza è il sacramento che oggi, per noi, ha il carattere<br />

più gelosamente privato. Tutto sembra limitarsi a un affare tra<br />

noi e Dio, nel quale il sacerdote fa, è vero, da intermediario e da<br />

ministro, ma di cui percepiamo a stento il carattere ecclesiale comunitario.<br />

Oggi, nell'amministrazione <strong>della</strong> penitenza tutto è privato e<br />

segreto: confessione privata, assoluzione privata, penitenza privata.<br />

Nell'antichità invece, fino ai secoli VI-VIII, nei quali si compì<br />

il mutamento <strong>della</strong> disciplina in questo campo, non si hanno tracce<br />

sicure, checché ne dicano alcuni, di penitenza sacramentale privata,<br />

mentre è in piena luce la disciplina <strong>della</strong> penitenza pubblica: confessione,<br />

almeno implicitamente pubblica per i peccati gravi notori<br />

35 , intorno ai quali deliberava l'assemblea ecclesiastica presieduta<br />

dal vescovo con i suoi presbiteri e diaconi e presente il popolo 3e ;<br />

la scomunica del peccatore che « ha meritato d'essere escluso<br />

dalla preghiera in comune, ed essere tenuto lontano dalle nostre<br />

adunanze e da qualunque eventuale rapporto con noi » "; le opere<br />

pubbliche di penitenza o satisfazione, tra le quali il raccomandarsi<br />

34 Vedi la descrizione <strong>della</strong> situazione attuale ed alcuni suggerimenti pastorali<br />

per portarvi rimedio: Le baptème entrée dans le peuple de Dieu, in: La<br />

maison Dieu n. 32 (1952) 118-66.<br />

35 Implicitamente pubblica, in quanto per questi peccati il fatto di accettare<br />

la deliberazione dell'assemblea ecclesiastica, presieduta dal vescovo, ed assoggettarsi<br />

alla satisfazione pubblica equivaleva alla confessione pubblica. La confessione<br />

invece era segreta presso il vescovo per i peccati segreti.<br />

36 Vedi per es., RIGHETTI III p. 129.<br />

37 TERTULLIANO, Apologetico 39,4.

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