TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

92 CAP. II - LITURGIA E SEGNI SENSIBILI
alludono all'antico patto ai piedi del Sinai nel sangue dell'agnello
(Es 24,8) e alle profezie del futuro patto che Dio avrebbe stretto
col nuovo popolo ai tempi del messia (cfr. Ger 31,31; Zc 9,11). Relazioni
tra l'eucaristia e la manna nel deserto : « I vostri padri mangiarono
la manna nel deserto e morirono. Questo è il pane disceso
dal cielo, affinché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo
che discesi dal cielo... e il pane che darò è la mia carne per la vita
del mondo » Gv 6,49 ss; cfr. 6,32 ss, 59. Vedi anche 1 Cor 10,1-4.
Il senso escatologico dell'eucaristia e, quindi, l'eucaristia come
atto profetico della gloria futura, è pure un concetto che ricorre
nei testi : « Ogni volta che voi mangiate questo pane e beviate il
calice, voi proclamate continuamente la morte del Signore, sinché
Egli non venga» (1 Cor 11,26). «Ho desiderato ardentemente di
mangiare questa Pasqua con voi prima di patire, poiché vi dico
che non ne mangerò più fino a che si celebri nel regno di Dio...
Perché io vi dico che non berrò più del frutto della vite finché sia
venuto il regno di Dio » (Le 22,15 ss). La connessione ideale dell'ultima
cena celebrata da Cristo col banchetto pasquale giudaico è
certa; non meno certo è il senso escatologico del banchetto pasquale
giudaico. Anche per questo verso, si può vedere il senso escatologico
dell'ultima cena. La connessione poi dell'eucaristia con la
futura gloria e la risurrezione appare, per esempio, nei seguenti
testi di Giovanni : « Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue
ha la vita eterna, ed io lo risusciterò nell'ultimo giorno... non
come i vostri padri che mangiarono la manna e morirono: chi
mangia questo pane vivrà in eterno » (6,55.59).
La cresima. — Mentre per il battesimo e l'eucaristia la quadruplice
dimensione del significato dei segni relativi è affermata
con ogni chiarezza nella Scrittura, per gli altri sacramenti la cosa
va dedotta per ragionamento dalla teologia generale di ognuno.
La cresima è segno dimostrativo della grazia come effusione
plenaria dello Spirito che avviene nel fedele al momento del rito
liturgico. È segno impegnativo per il resto della vita come sigillo,
carattere di appartenenza, consacrazione a Cristo e deputazione
alla sua milizia. È segno rimemorativo della passione, perché l'effusione
plenaria dello Spirito è l'effetto della passione di Cristo che
sulla croce meritò di comunicarlo ai fedeli. Segno rimemorativo
lo è anche delle comunicazioni ed effusioni dello Spirito di Dio nell'Antico
Testamento, le quali erano abbozzi e prime figure della
sua comunicazione plenaria nel Nuovo Testamento. La cresima
è, finalmente, segno profetico della pienezza dello Spirito nella
gloria celeste quando questa pienezza sarà tale da risuscitare e trasformare
gli stessi corpi dei fedeli a somiglianza del corpo glorioso
di Cristo l ".
1,1 Cfr. Rm 8,11 ss. Nella storia e nello stato attuale del rito liturgico della
cresima è facile ritrovare i quattro significati. L'imposizione delle mani con
l'invocazione epicletica dello Spirito Santo fa vedere la cresima come segno
dimostrativo dell'effusione plenaria e perfettiva dello Spirito. La « consigna-