TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

TRINITÀ NELLA CONFERMAZIONE 233
l'antica tradizione, dice: «Viene poi il segnacolo (signaculum)
spirituale, di cui avete inteso leggere oggi, perché dopo il fonte rimane
ancora da ricevere il perfezionamento {post fontem sùperest
ut perfectio fiat) quando, all'invocazione del sacerdote, viene infuso
Io Spirito Santo » 79 . S. Cipriano aveva già detto essere regola che
« coloro che sono battezzati nella Chiesa siano presentati ai vescovi
della Chiesa e così, per la nostra orazione e imposizione delle mani
ricevano Io Spirito Santo e siano perfezionati col segnacolo del
Signore : signaculo Dominico consummentur » 80 . Ed è, in fondo,
il concetto già espresso da S. Paolo : « Quante promesse di Dio ci
sono, in Lui (Cristo) hanno il loro: Sì; per questo appunto, per
mezzo di Lui diciamo il nostro « Amen », alla gloria di Dio. Ma chi
ci rende saldi verso Cristo insieme con voi e ci ha unti, è Dio, il quale
anche impresse su di noi il sigillo e ci diede la caparra dello Spirito
nei nostri cuori » (2 Cor 1,20-22). L'unzione di cui parla qui S. Paolo
è quasi certamente il battesimo a cui Dio ci ha chiamati e nel quale
ci ha fondati e stabiliti saldi in Cristo; per sommo di garanzia e
di sicurezza, come un sigillo che si appone ad un involucro che
contiene cose preziose, a questo primo dono Dio ha aggiunto il dono
dello Spirito (quasi certamente la confermazione), che è la caparra
del dono totale che ci darà un'altra vita. Lo Spirito, naturalmente,
per S. Paolo, è lo Spirito di Cristo : « Che siete figli (è chiaro dal
fatto) che inviò Dio lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori che
grida: Abba, Padre » (Gal 4,6, cfr. anche Rm 8,5-18, testo parallelo e
spiegativo). È facile in questi testi riconoscere la visuale cristologico
trinitaria nello schema a, per, in, ad. È questa teologia paolina che
è alla base della liturgia della confermazione. S. Ambrogio poteva
rilevarne il significato cristologico-trinitario ai neofiti : « Ricordati
dunque che hai ricevuto il segnacolo spirituale, lo Spirito di sapienza
e d'intelligenza... Custodisci quel che hai ricevuto. Dio Padre ti ha
segnato, Cristo ti ha confermato dando nel tuo cuore il pegno dello
Spirito, come l'hai ascoltato nella lettura dell'apostolo » 81 .
Le formule liturgiche dell'amministrazione della confermazione
variarono nel corso dei secoli. Nell'antica liturgia romana latina,
la formula, riferita dal Gelasiano antico S2 e accennata da S. Ambrogio
83 , è essenzialmente l'orazione epicletica che, nella liturgia attuale
romana, è la prima del rito : « Onnipotente sempiterno Iddio,
che ti sei degnato di rigenerare questi tuoi servi per mezzo dell'acqua
e dello Spirito Santo e che hai loro concesso la remissione di tutti
i peccati, manda loro dai cieli il tuo settiforme Spirito Santo Paraclito.
Spirito di sapienza... Riempili dello Spirito del tuo timore e,
nella sua benevolenza, segnali col segno della croce di Cristo per
Vedi RIGHETTI, IV p. 89 s.
'» De sacr. Ili 2,8.
so Ep. 73,9,2.
si De myst. VII 42.
82 ed. Mohlberg n. 451 p. 74.
83 De myst. VII 42; De sacr. II 2,8 e, per la prima parte della formula: De
sacr. II 7,24 in relazione all'unzione postbattesimale.