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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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562 CAP. XIX - <strong>TEOLOGIA</strong> E LITURGIA NEI PADHI<br />

dogmatiche polemiche per il ricorso che in esse i Padri fanno alla<br />

<strong>liturgia</strong> nell'intento di provare contro i neganti o i dubitanti, un determinato<br />

punto delle fede cattolica. Sotto esamineremo a parte questo<br />

aspetto dell'uso <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> presso i Padri. Le opere patristiche più<br />

importanti da questo punto di vista sono : di S. Agostino, il De peccatorum<br />

meritis 31 ; il De baptismo 32 ; l'Opus imperfectum 33 ; il De dono<br />

perseverantiae 34 ; De Genesi ad litteram 35 . Di S. Girolamo, il Dialogo<br />

contro i Luciferiani 3e ed il Contra Vigilantium. Probabilmente, sono<br />

di Prospero di Aquitania: Indiculus de grada Dei e il De vocatione<br />

omnium gentium 31 .<br />

Per avere un quadro assai completo <strong>della</strong> letteratura patristica<br />

d'interesse <strong>teologico</strong>-liturgico 38 bisogna non dimenticare che questa<br />

è l'età aurea e creativa <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> stessa e che quindi dai testi<br />

liturgici è possibile percepire in che grado i loro compositori possedessero<br />

il <strong>senso</strong> <strong>teologico</strong> <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong>.<br />

2. IL PUNTO DI VISTA ANZITUTTO TEOLOGICO IRENICO<br />

DELL'INTERESSE DEI PADRI PER LA LITURGIA<br />

È possibile da tutto questo materiale, coordinando i diversi elementi<br />

sparsi presso i singoli autori più che badando alla precisa posizione<br />

d'insieme dei singoli autori stessi, tracciare un quadro generale<br />

del posto che occupa la <strong>liturgia</strong> nella visione generale teologica<br />

dei Padri? Con le debite cautele questo sembra possibile e legittimo.<br />

Un'osservazione s'impone anzitutto: i Padri non s'interessano<br />

alla <strong>liturgia</strong> in primo luogo né dal punto di vista storico genetico, né<br />

da quello rubricistico come i moderni, ma da quello del suo valore<br />

<strong>teologico</strong>. Questo, inoltre, presso di essi, non solo non è disgiunto,<br />

ma è anzi intimamente connesso molto più che presso gli scolastici<br />

o i positivo-scolastici, con il punto di vista catechetico, ascetico, parenetico<br />

morale, anzi mistico. È già questo un tratto caratteristico<br />

delle relazioni tra <strong>liturgia</strong> e teologia presso i Padri. I moderni, infatti,<br />

s'interessarono fin qui alla <strong>liturgia</strong> sotto l'aspetto quasi esclusivamente<br />

rubricistico o storico. Gli scolastici e i positivo-scolastici vi<br />

s'interessarono bensì sotto quello <strong>teologico</strong>, ma è facile accorgersi<br />

che la prospettiva teologica degli scolastici e dei positivo-scolastici<br />

si I 23.63.<br />

32<br />

Per es., II 12.<br />

33<br />

Per es., II 181 e passim.<br />

« Per es., 15; 63.<br />

35<br />

Per es., X 63.<br />

36<br />

8.<br />

37<br />

PL 51,209 s; 664 s.<br />

38<br />

Per altre testimonianze patristiche di minore interesse, oltre il già citato<br />

trattato di S. Basilio sullo Spirito Santo, vedi, per es., K. FEDERER, Liturgie und<br />

Glaube, Freiburg i. S. 1950.

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