TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

780 CAP. XXIII - LITURGIA E PASTORALE. I PRINCÌPI
vaticano II sulla liturgia è stata accolta negli ambienti anche non
cattolici che hanno a cuore la riunione di tutti i cristiani.
Non meno sorprendenti, ai fini di un riawicinamento con la
Chiesa cattolica, i frutti del movimento liturgico nelle comunità
protestanti. Nelle Chiese luterane e calviniste si tratta sostanzialmente
e direttamente di un apprezzamento molto più positivo dell'aspetto
incarnato, sacramentale, sacerdotale, comunitario della salvezza; con
equilibrio molto più biblico e tradizionale tra fede e sacramento,
Parola e sacramento, aspetto soggettivo e oggettivo della salvezza.
In specie il movimento liturgico ha portato tra non pochi di
loro a un nuovo esame in senso più tradizionale dei diversi sacramenti,
particolarmente dell'eucaristia (presenza reale, sacrificio, rapporti
con il Golgota, con la comunione, valore escatologico), del
battesimo, nella discussione sul battesimo dei bambini, e della cresima,
nella questione della sua natura e della sua relazione al
battesimo.
Anzi, per l'intrinseca connessione che lega tutti i problemi
teologici, se scrutati alquanto profondamente, le discussioni liturgiche
hanno portato ad approfondire in senso più tradizionale problemi
cristologici (non si può comprendere la liturgia senza rifarsi
alla stessa struttura della persona di Cristo), quelli riguardanti la
natura della Chiesa, nonché quelli, in qualche modo ancora più
fondamentali, della metodologia teologica generale, come la questione
della sola Scriptura e della tradizione e quella della filosofia presupposta
e usata nella teologia 39 .
Per quanto riguarda i nostri rapporti con i dissidenti orientali,
l'importanza del movimento liturgico si comprende anche dal fatto
particolare che la tradizione liturgica, sempre viva tanto in occidente
che in oriente, si formò essenzialmente nei secoli prima della scissione
e che essa perciò costituisce un naturale terreno comune
di riawicinamento.
È cosa notissima che gli ordotossi di qualche cultura religiosa
profonda, che vengono a contatto con le realizzazioni del movimento
liturgico cattolico, ne rimangono non poco impressionati in senso
favorevole, non solo perché così viene a cadere tutta una serie di
pregiudizi e di accuse mosse alla Chiesa cattolica in questo campo,
ma anche perché, rovesciandosi la situazione, devono accorgersi che
39 Si possono vedere alcuni di questi risultati in WAYS OF WORSHIP, citato
sopra nota 35, pp. 15-39; nell'articolo di J. MEISTER, Zur Fragestellung und Begrifflichkeit
der Arnoldshainer Abendmahlsthesen (in: Die Eucharistie im Verstandnis
der Konfessionen, a cura di TH. SARTORY, Recklinghausen 1961, pp. 262-82) e di
G. REIDICK, Zur Diskussìon iiber die Arnoldshainer Abendmahlsthesen, ibid.,
pp. 285-329 (questi due articoli parlano delle discussioni avutesi recentemente in
Germania tra luterani e calvinisti intorno all'eucaristia); nelle opere di W.
STAEHLIN, specialmente, Berneuchen; unser Kampf und Dienst fur Kirche, Kassel
1937; Vom gottlichen Geheimnis, ivi 1936; Uni was geht es bei der liturgischen
Erneurung, ivi 1950. Nelle opere THEOLOGIE UND LITURGIE, LEITURGIA (citate sopra
nota 31), in quelle di P. Brunner (vedi sopra nota 33) e in quelle di M. Thurian
(vedi sopra nota 32).