TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

IL SEGNO PAROLA 61
partecipa alla morte e alla risurrezione di Cristo. E similmente di
tutti. gli altri sacramenti.
Mediante il coefficiente parola l'elemento determinabile è elevato
al significato determinato della realtà spirituale propria di
ogni sacramento, e assieme ad esso, in una unità morale di significato,
costituisce il segno unico sacramentale, constante appunto
rebus et verbis, di cose e di parole, come dicono i teologi i2 -. Già
S. Agostino, a proposito del battesimo, aveva scritto la celebre formula
: « Togli la parola e cos'è l'acqua se non semplice acqua? Accede
la parola all'elemento e diventa sacramento — accedit verbum ad
elementum et fìt sacramentum — anch'esso come parola visibile » 53 .
Così, se si pensa all'importanza dell'economia sacramentaria nel
piano concretamente voluto ed osservato da Dio per comunicare
la vita divina in Cristo dalla pentecoste alla parusia, appare subito
l'importanza che ha il segno parola nella realizzazione del senso
della storia sacra, mistero di Cristo, mistero della Chiesa, in questo
tempo intermedio preparatorio alla venuta del Signore.
S. Tommaso paragona addirittura la dignità della parola-verbo
nei sacramenti alla dignità del Verbo-seconda persona della SS. Trinità
nell'incarnazione e concepisce il sacramento in qualche modo
un verbo fatto carne : « È anche comune a tutti (i sacramenti) di
consistere in parole e in cose corporali, come in Cristo, autore dei
sacramenti, è il Verbo fatto carne. E come la carne di Cristo è
santificata ed ha virtù di santificare per il Verbo che le è unito,
così anche gli elementi sacramentali sono santificati ed hanno potere
di santificare per le parole che sopra di essi sono pronunziate. Per
cui Agostino dice: accede la parola all'elemento e diventa sacramento.
Per questo, le parole, per le quali gli elementi sacramentali
sono santificati, son dette forme dei sacramenti e gli elementi
santificati son detti loro materia come l'acqua è materia del battesimo
e il crisma della confermazione » s4 .
Nel sacramento nel quale, sotto forma incarnata, Dio in Cristo
e per Cristo, trasmette la vita agli uomini, la parola è la manifestazione
sensibile dell'intenzione e del volere positivo di Dio e
di Cristo — aliud videtur et aliud intelligitur — in modo simile a
Cristo stesso il quale, perché Verbo incarnato, è nel mondo la manifestazione
personale e sostanziale delle intenzioni e dei voleri di
Dio verso gli uomini 55 . In ambedue i casi è in atto l'economia del
segno, del sacramentum, del mysterium, come avrebbero detto gli
52 Cfr. S. TOMMASO, Summa, III q 60 a 4-8. Per esempio: « Ex rebus et
verbis fit quodammodo unum in sacramcntis sicut ex forma et materia: inquantum
scilicet per verba perfìcitur significatici rerum » (ibid. a 7 ad 2).
*» In Io. tract. 80,3.
54 De articulis fidei et ecclesia? sacramentis n. 614, Opuscula theologica
ed. Verardo. Marietti 1954 I p. 148.
55 Cfr. Eb. 1,1 s : « Dopo aver a molte riprese e in vari modi parlato
Iddio per mezzo dei profeti, ora, alla fine dei giorni, ha parlato per mezzo
del Figlio, che ha costituito erede di tutto e mediante il quale ha creato
l'universo. Questi che è fulgore della gloria e impronta della sostanza di Lui... ».