TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

772 CAP. XXIII - LITURGIA E PASTORALE. I PRINCÌPI
in una grave persecuzione religiosa contro la fede, avere avuto
la fortuna di essere stato educato in tempo ad un'intensa vita liturgica
con viva partecipazione ai sacri misteri della comunità. È una
riprova quanto mai convincente della forza pastorale della liturgia
per conservare il popolo credente fedele a Cristo in ogni contingenza.
Ma, oltre a questa funzione conservatrice, possiede la liturgia
anche una funzione pastorale conquistatrice? E la questione del
valore missionario della liturgia, sia in ambienti non cattolici, sia
in quelli cattolici di solo nome 22 .
Non si può negare che la liturgia, per sua intima natura, appunto
perché, verificandosi tutte le condizioni requisite, rappresenta
la somma attualizzazione della comunità cristiana e delle singole
anime che ne fanno parte, il sommo incontro di santificazione e di
culto con Dio in Cristo, è cosa che riguarda direttamente e in primo
luogo gli iniziati, i cattolici che già partecipano alla vita della Chiesa.
Anzi, nell'antica Chiesa, nemmeno i catecumeni erano ammessi a
partecipare alla sua parte più centrale ed essenziale, tanto era viva
la persuasione che la partecipazione ai sacri misteri è cosa che
riguarda i soli fedeli. Perciò, tra le operosità pastorali, la liturgia
non può essere considerata essenzialmente e direttamente come
uno strumento di conquista, ma come il fine e il porto di arrivo
verso il quale devono essere diretti gli individui conquistati. La
pastorale missionaria ha i suoi primari strumenti nella predicazione
e nelle catechesi extraliturgiche, parlate, o scritte, nelle opere d'insegnamento
generale, di beneficenza, d'azione cattolica, ecc., nei contatti
personali di ogni genere.
liturgici, Lugano 14-18 Sett. 1953, pp. 93-109. S. Ecc. Mons. A. SPUELBECK, amministratore
apostolico di Meissen (Germania orientale). La celebrazione della
Settimana Santa restaurata in Germania, relazione al congresso di Assisi 1956;
vedi: La restaurazione liturgica nell'opera di Pio XII, Atti del primo congresso
internazionale di liturgia pastorale - Assisi Roma 18-22 settembre 1956, pp. 211-21.
-••! Vedi, per es., Y. DANIEL, La vie liturgique et l'apostolat missionnaire en
milieu ouvrier, in: Études de pastorale liturgique (Lex Orandi I) Paris 1944,
pp. 212-24; P. DONCOEUR, Conditions fondamentales d'un mouvement pastoral de
liturgie, con discussione, ibid., pp. 53-80. L. BOUYER, Quelques mises au point
sur le sens et le ròle de la liturgie, ibid., pp. 379-89; felice rettificazione e conclusione.
KL. TILMANN, Die Liturgie missionarisch gesehen, Freiburg, Herder 1947;
trad. ital., Liturgia e conversione, Milano 1954. P. HOFINGER, Necessità e speranze
per la diffusione della fede nelle terre di missione, in: Partecipazione attiva alla
liturgia, Atti del IH congresso... Lugano... 1953, pp. 111-26. Il n. 40 (1954) de La
Maison-Dieu è tutto dedicato al problema: Évangélisation et liturgie, liturgia e
altre attività apostoliche: Congresso di S. Geneviève de Versailles 1954. Alle pp. 165-
68: le conclusioni del congresso. S. Ecc. G. VAN BEKKUM, // rinnovamento liturgico
al servizio delle missioni, relazione al congresso di Assisi 1956; vedi Atti,
p. 119-37. Le due opere fondamentali sulla questione missioni e liturgia sono:
J. HOFINGER e coli.: Pastorale liturgique en chrétienté missionnaire, Bruxelles-
Bruges 1959. Vedi ivi in modo speciale il cap. II: Valori permanenti del culto
nei paesi di missione, di Hofinger. MISSIONS ET LITURGIE, rapports et compie
renda de la première semaine internationale d'études de liturgie missionnaire,
Nimègue-Uden 1959, Desclée De Brouvver 1960. Sui problemi liturgici concreti
di adattamento della liturgia nelle missioni, oltre alle due opere precedenti,
vedi X. SEUMOIS, L'adaptation dans le eulte, C.I.P.A. 1957, n. 2-4, pp. 49-450.