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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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LA TIPOLOGIA 449<br />

sce oltremodo difficile vedere quale sia la differenza dai casi precedenti.<br />

Così, guardando le cose da vicino, è impossibile sfuggire<br />

all'impressione che nel Nuovo Testamento il procedimento d'interpretazione<br />

tipologica sia effettivamente usato su larga scala.<br />

Ecco alcuni esempi che ho potuto rilevare: 1. La manna (l'acqua<br />

<strong>della</strong> roccia) - l'eucaristia (Gv 6,48-58. Cfr. 1 Cor 10,3). 2. I tre giorni<br />

di Giona nel ventre <strong>della</strong> balena - la risurrezione di Cristo dopo tre<br />

giorni (Mt 12,39); sebbene qui si tratti, forse, di un caso speciale.<br />

3. Elia - Giovanni Battista (Mt 17,12). 4. Agnello pasquale - Cristo (Mt<br />

26,28 e paralleli; 1 Cor 5,7; cfr. Es 24,8; Ger 31,31; Zc 9,11; Eb 9,19 s).<br />

5. <strong>Il</strong> serpente nel deserto - Cristo in croce (Gv 3,14). 6. Gerusalemme<br />

terrestre - Chiesa - Gerusalemme celeste (Gal 4,25-27; Eb 11,10; 12,22;<br />

13,14; Ap 3,12; 11,2; 20,9). 7. L'alleanza antica - il testamento nuovo<br />

(Mt 26,28; 2 Cor 3,6.14; Gal 4,24; Eb 7,22; 8,8 ss; 9,15; 10,29; 13,20).<br />

8. Mosè - Cristo (Gv 6,32; 1,17; At 7,37; 1 Cor 10,2; Eb 3,2 ss; 11,26). 9.<br />

David - Cristo (At 2,25 ss). 10. Giacobbe ed Esaù - cristiani e giudei<br />

(Rm 9). 11. Osservanze ascetiche e feste giudaiche - Cristo e realtà<br />

cristiane (Col 2,16-23).<br />

Stabilita in linea di massima l'esistenza e la legittimità <strong>della</strong><br />

interpretazione tipologica, la questione ulteriore, che oggi interessa<br />

maggiormente, è di sapere quali sono le regole precise che permettano,<br />

in un determinato caso particolare, di stabilire con sicurezza,<br />

senza cadere nell'arbitrario, fin dove si estende nei suoi particolari<br />

la relazione tipologica tra una realtà dell'Antico Testamento e del<br />

Nuovo. È evidente infatti che, pur rivalorizzando il principio di massima<br />

dell'interpretazione tipologica contro le esagerazioni scientiste<br />

filologiche che hanno imperato da un secolo a questa parte 8 , non<br />

possiamo in nessun modo ricadere nelle non meno evidenti esagerazioni<br />

arbitrarie in cui caddero molti Padri e specialmente i medievali,<br />

prendendo lo spunto dal retto principio dell'interpretazione<br />

tipologica.<br />

La questione è stata oggetto di diversi studi 7 . La regola pratica<br />

più sicura è semplicemente di attenersi a quei casi di tipologia<br />

chiaramente attestati dalla Scrittura o almeno in essa accennati.<br />

E la ragione principale è questa: la tipologia è un rapporto di preparazione<br />

e prefigurazione tra due cose in diverse fasi <strong>della</strong> storia<br />

sacra, rapporto intrinseco alle cose medesime, perché Dio stesso ve<br />

lo ha messo; esso dipende perciò essenzialmente dall'intenzione<br />

e dalla libera volontà creatrice divina e noi non possiamo conoscerlo<br />

con certezza se Dio, in qualche modo, non ce l'ha manifestato<br />

s .<br />

L'autorità dei Padri, in questo campo, è decisiva come di fede,<br />

solo se, secondo tutti i criteri generali <strong>della</strong> teologia, adempie alle<br />

0 Cfr. C. CHARLIER, La lecture... p. 6 ss.<br />

7 A questo mirano appunto in buona parte le due opere di DANIÉLOU, Sacramentum<br />

futuri e Bible et liturgie.<br />

8 In questo <strong>senso</strong> parla anche l'Enciclica Divino afflante Spiritu, cfr. Ada<br />

Apostolicae Sedis 35 (1943) 311.<br />

15-11 <strong>senso</strong> <strong>teologico</strong>...

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