31.05.2013 Views

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

126 CAP. <strong>Il</strong>i - LITURGIA E SEGNI EFFICACI<br />

voi uniscono la loro voce sulla terra per chiedere una qualsiasi<br />

cosa, sarà loro accordata dal mio Padre che è nei cieli; perché là<br />

dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro »<br />

(Mt 18,19 s).<br />

Tuttavia è vero che si ha un grado qualitativo maggiore d'attuazione<br />

<strong>della</strong> Chiesa quando si tratta non solo di azioni soprannaturali<br />

di fedeli uniti genericamente ai loro pastori, ma di azioni<br />

che si fanno sotto la condotta attuale dei pastori, in virtù dei poteri<br />

da essi ricevuti non dai fedeli ma da Cristo; quali mandatari e rappresentanti<br />

di Cristo, e solo conseguentemente quali capi dei fedeli<br />

e loro rappresentanti dinanzi a Dio, perché Cristo, di cui sono gli<br />

speciali mandatari, è il loro capo dinanzi a Dio. In una tale azione,<br />

per esempio di una preghiera fatta in tali condizioni, la Chiesa è<br />

formalmente come tale molto più impegnata che nel primo esempio.<br />

L'individuo come tale vi appare molto più relegato a] secondo piano<br />

come membro di una società che lo trascende e l'azione come tale<br />

appare molto più come azione di quella società che, pur fatta d'individui,<br />

trascende gli individui.<br />

Infatti, quell'azione è azione diretta di Cristo stesso capo dei<br />

suoi membri che opera attraverso i suoi speciali rappresentanti e<br />

mandatari visibili, ai quali dette una speciale investitura a tale fine<br />

che altri fedeli non hanno. Cosicché tale azione Cristo stesso la considera<br />

in modo specialissimo la sua azione, che, attraverso i suoi<br />

mandatari gerarchici visibili, Egli compie dinanzi a Dio come capo<br />

dei suoi membri, ossia <strong>della</strong> sua Chiesa. Egli vi è, per così dire,<br />

immensamente più impegnato dinanzi a Dio che nel primo esempio.<br />

A ragione quindi i liturgisti, per distinguere l'efficacia spirituale<br />

molto maggiore che tale azione ha dinanzi a Dio da quella che<br />

ha l'azione privata del semplice fedele pur fatta in unione con<br />

Cristo e con la Chiesa, fatino ricorso al concetto di opus operantis<br />

Ecclesiae.<br />

Tale opus operantis Ecclesiae si avrà già a un certo grado nel<br />

caso dei fedeli che in una parrocchia recitano il rosario sotto la<br />

direzione del loro parroco, perché il parroco, quale membro <strong>della</strong><br />

gerarchia, ha ricevuto attraverso i legittimi organi, il mandato<br />

speciale da Cristo di essere suo rappresentante e mandatario nella<br />

preghiera pubblica che i fedeli fanno a Dio, o piuttosto, che Egli,<br />

quale capo dei fedeli, fa a Dio con i fedeli e per i fedeli. Però,<br />

dato che il rosario, nelle sue formule e nei suoi riti, pur approvato<br />

dalla gerarchia, non è, almeno per ora, approvato da essa — sola<br />

competente in questo campo per mandato speciale di Cristo — come<br />

preghiera ufficiale <strong>della</strong> Chiesa, quella cioè che la Chiesa, o meglio<br />

Cristo, considera in tutto e per tutto come sua, nella quale, per<br />

così dire, si considera totalmente impegnato dinanzi a Dio, l'opus<br />

operantis Ecclesiae che si ha nel caso del rosario, non è ancora il<br />

sommo grado possibile.<br />

L'attuazione somma dell'opus operantis Ecclesiae e quindi del<br />

fatto che Cristo, quale capo dei suoi membri, si assume, per così<br />

dire, dinanzi a Dio la responsabilità dell'azione <strong>della</strong> preghiera e

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!