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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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EVOLUZIONE E LITURGIA 491<br />

prima <strong>della</strong> definizione, questo fatto non era proposto come di<br />

fede divina e cattolica, bensì se mai, come immensamente probabile,<br />

prossimo alla fede. In tempi più antichi, lo stesso fatto era<br />

proposto dalla <strong>liturgia</strong> come pia opinione.<br />

<strong>Il</strong> fatto <strong>della</strong> presentazione <strong>della</strong> Madonna al tempio, che è<br />

in qualche modo l'oggetto <strong>della</strong> festa del 21 novembre, è, invece,<br />

presentato dal magistero solo come una pia leggenda; anche se<br />

nella stessa festa vi sono concetti che sono proposti certamente<br />

con un grado maggiore di autorità, come l'idea che la Madonna,<br />

sin dalla sua infanzia, fu consacrata in modo specialissimo a Dio.<br />

Anche il fatto <strong>della</strong> traslazione <strong>della</strong> santa casa di Loreto, che è<br />

in qualche modo implicato nella festa omonima, è presentato dal<br />

magistero solo come una pia leggenda. I fatti delle feste che hanno<br />

per oggetto supposte apparizioni, miracoli non narrati nella Scrittura,<br />

rivelazioni private e cose simili, sono proposti dalla Chiesa<br />

unicamente come fatti ai quali si può lecitamente e piamente credere.<br />

Così l'apparizione <strong>della</strong> Madonna a Lourdes e le stimmate<br />

di S. Francesco.<br />

Nello stesso modo, nelle feste che hanno per oggetto un'idea,<br />

una dottrina, quest'idea e questa dottrina vengono proposte dal magistero,<br />

secondo i casi, con grado diversissimo di autorità. Così,<br />

per esempio, Cristo Re include un'idea di fede, mentre la Mediazione<br />

<strong>della</strong> Madonna per tutte le grazie è, per ora, solo un'opinione<br />

teologica.<br />

TERZA REGOLA. L'evoluzione dei dogmi, delle dottrine e delle<br />

opinioni, come è ammessa dalla fede cattolica ed è provata anche<br />

dalla semplice storia, si riflette anche nella <strong>liturgia</strong>.<br />

La fede cattolica, pur rigettando il concetto trasformistico modernista<br />

dell'evoluzione dei dogmi, ammette anch'essa una loro<br />

evoluzione nel <strong>senso</strong> di una sempre maggiore esplicitazione <strong>della</strong><br />

stessa sostanziale verità, a seconda dei tempi e delle circostanze.<br />

Con maggiore ragione si ammette una vera evoluzione nelle<br />

semplici dottrine e nelle semplici opinioni. Così, un punto, che<br />

ad un certo momento <strong>della</strong> storia poteva far figura di semplice<br />

opinione più o meno fondata e diffusa, con lo svolgersi e l'approfondirsi<br />

del pensiero <strong>teologico</strong>, può diventare dottrina più o meno<br />

comune e anche, a un certo momento, essere proposto dagli organi<br />

competenti del magistero infallibile come dogma di fede divina<br />

e cattolica. Un'opinione più o meno diffusa a un certo momento,<br />

con l'approfondirsi <strong>della</strong> dottrina, può invece apparire meno fondata<br />

o anche addirittura erronea ed essere abbandonata.<br />

Che tutto questo possa riflettersi nella <strong>liturgia</strong> in genere, o<br />

in una singola <strong>liturgia</strong>, è ovvio, e non presenta speciali difficoltà.<br />

La <strong>liturgia</strong> può riflettere, più o meno abbondantemente, le opinioni<br />

teologiche di un'epoca, e la loro evoluzione. Così la festa dell'Immacolata<br />

Concezione nel sec. XII e XIII non rifletteva più che<br />

un'opinione teologica e c'era tra i teologi notevole divergenza

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