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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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28 CAP. I - SFONDO DELLA LITURGIA : STORIA SACRA<br />

i disegni di Dio, anche se Adamo non avesse peccato il Verbo si<br />

sarebbe incarnato 9 . Comunque, tutta la storia sacra si divide nettamente<br />

in due parti: prima di Cristo e dopo Cristo. Prima di<br />

Cristo, almeno a partire dal peccato di Adamo, tutto tende a Lui,<br />

e dopo Cristo tutto deriva da Lui. Perciò questa storia, questo<br />

mistero, può essere detto semplicemente con spirito paolino : « il<br />

mistero di Cristo ». È vero che S. Paolo stesso con l'espressione :<br />

« mistero di Cristo » (Col 3,2; 4,3; Ef 3,3), strettamente parlando,<br />

intende solo la vocazione dei gentili, assieme ai giudei, alla salvezza,<br />

per mezzo di Cristo, in un corpo unico di Cristo stesso, che è la<br />

Chiesa. Però nel contesto di tutti i passi sopra riferiti dove si parla<br />

<strong>della</strong> storia sacra come mistero, mistero di Dio, è chiaro che l'attenzione<br />

di S. Paolo è diretta su Cristo come centro dei piani divini.<br />

È per questo che S. Paolo può pensare a questa prospettiva<br />

di storia sacra incentrata in Cristo parlando semplicemente del<br />

« mistero che si riferisce a Cristo e alla Chiesa » (Ef 5,32); « il mistero<br />

del vangelo » (Ef 6,19); « il mistero <strong>della</strong> fede » (1 Tm 3,9); « il mistero<br />

<strong>della</strong> pietà » (1 Tm 3,16). Anzi in 1 Tm 3,16 (e in Col 2,2 secondo<br />

la lezione variante che pare debba essere preferita) « mistero »<br />

vuol dire semplicemente Cristo stesso e tutto quello che Egli, per<br />

volontà di Dio, significa per il mondo. È, dunque, rispettare la<br />

dottrina e la mente di S. Paolo, chiamare con l'espressione « mistero<br />

di Cristo » semplicemente quello che Cristo, perché uomo-Dio,<br />

redentore e sommo sacerdote dell'umanità, è nei piani di Dio e<br />

nella loro realizzazione, sia in se stesso che rispetto alle altre creature<br />

nella storia sacra sempre in atto dei loro rapporti con Dio.<br />

Si può dunque dire : storia sacra, mistero, mistero di Cristo, perché<br />

si tratta di un'unica realtà, in quanto centro di questa storia sacra,<br />

di questo mistero, è appunto Cristo 10 .<br />

Così, il tempo prima di Cristo, almeno dal peccato di Adamo<br />

in poi, ha il significato essenziale di essere una preparazione a<br />

Cristo redentore, mediatore, sacerdote, ora Signore glorioso, e<br />

come una serie successiva di abbozzi <strong>della</strong> realtà che si compie<br />

tutta in Lui. <strong>Il</strong> tempo dopo Cristo non ha altro significato che di<br />

realizzare nelle creature che si affacciano sul teatro del mondo fino<br />

alla fine dei tempi, la partecipazione e assimilazione di quelle realtà<br />

» È la nota discussione tra teologi scotisti e tomisti. Nella teoria scotista,<br />

oggi accettata da molti, anche'nel caso che Adamo non avesse peccato, il Verbo<br />

si sarebbe incarnato; ma allora anche Adamo sarebbe stato capo spirituale dell'umanità,<br />

sebbene sotto il capo supremo, Cristo, il quale, così, sarebbe stato<br />

Capo supremo e mediatore, ma non redentore. La questione si estende anche<br />

agli angeli. I dati <strong>della</strong> Scrittura e <strong>della</strong> tradizione non bastano a dirimerla.<br />

Sembra innegabile però che la tendenza e come il segreto sviluppo del pensiero<br />

di S. Paolo sia in questa direzione (Col 1,15-20). Ma S. Paolo stesso non l'ha<br />

esplicitato. Questo modo di vedere dà al piano divino e a tutta la storia sacra<br />

un'unità molto maggiore.<br />

10 Per il concetto di mistero in S. Paolo vedi, per es., D. DEDEN, Le mystery<br />

paulinien, in: Eph. theol. lov. 1936, 405ss. G. SOEHNGEN, Der Wesensaufbau<br />

des Mysteriums, Bonn 1938; J. T. TRINIDAD, The mystery hidden in God, in:<br />

Biblica 31 (1950) 1 ss.

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