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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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TRINITÀ E LITURGIA 209<br />

nere, oppure a Dio Padre e a Cristo, o ancora a Cristo solo, o al Padre<br />

solo, o allo Spirito solo. Si vuol solo dire che quando questi autori<br />

vogliono considerare la sintesi completa dei rapporti tra Dio e<br />

l'uomo nella storia sacra secondo la visione specificamente cristiana<br />

del mondo e <strong>della</strong> vita, questa sintesi si concretizza sempre per loro<br />

nel modo predetto. Cristo, lo Spirito, il Padre, considerati separatamente,<br />

non sono per loro che elementi di quella sintesi completa<br />

che è sempre almeno sottintesa e nella subcoscienza, come lo prova<br />

il fatto che essi la esplicitano quando intendono proporre tutto il ciclo<br />

dell'exitus delle creature a Deo e del reditus ad Deum 23 .<br />

2. LA PROSPETTIVA GENERALE CRISTOLOGICO-TRINITARIA<br />

. ' ^NELLA LITURGIA<br />

<strong>Il</strong> lungo paragrafo precedente costituisce la premessa indispensabile<br />

a chi vuol capire come la <strong>liturgia</strong> sia tutta compenetrata dalla<br />

visione cristologico-trinitaria del mondo. Infatti, qui, come in tanti<br />

altri punti, la <strong>liturgia</strong> non fa altro che mettere in opera, nel suo modo<br />

specifico, la Scrittura e la tradizione più antica.<br />

Primo punto da osservare è che il Dio <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> non è semplicemente<br />

né il Dio <strong>della</strong> sinagoga, né il Dio dei filosofi, ma il Dio<br />

specificamente cristiano, il Dio Trinità. Non già che nella <strong>liturgia</strong><br />

23 Si noti pure che questo modo <strong>della</strong> tradizione più antica di presentare<br />

la Trinità, quando si limita a considerare le persone divine nei loro rapporti<br />

extratrinitari e ad esprimerli con le particelle \, PER, IN, AD, non costituisce ancora<br />

una certa teoria teologica particolare per spiegare la fede trinitaria, ma è solo<br />

l'enunziato di questa semplice fede come è fatto dalla Scrittura, né più né meno.<br />

Quella che il P. de Régnon ha chiamato la teoria spiegativa « greca » <strong>della</strong> fede<br />

trinitaria per opposizione alla « latina », comincia precisamente quando, andando<br />

al di là delle semplici affermazioni <strong>della</strong> Scrittura e <strong>della</strong> fede, e fondandosi<br />

sopra il principio — del resto giustissimo — che dalle manifestazioni extratrinitarie<br />

delle singole persone si può concludere alle loro relazioni intratrinitarie,<br />

si traspone lo schema scritturistico extratrinitario a, per, in, ad, alla vita intratrinitaria<br />

e ci si sforza di spiegare, per quanto è possibile, questa vita intratrinitaria<br />

su questo stesso schema. E in questa linea che si svolge, all'interno<br />

stesso <strong>della</strong> teoria « greca », la teoria spiegativa detta « economica » — perché<br />

appunto dall'« economia », o modo di comportarsi delle persone ad extra, conclude<br />

al loro modo di essere ad intra — dei dottori del secolo terzo, come Tertulliano,<br />

Ippolito, Novaziano e, in fondo, Origene e la sua scuola. I quali, del<br />

resto, non riuscirono, teologicamente parlando, a superare in modo soddisfacente<br />

il subordinazianismo. Comunque, ed è questo che preme qui rilevare, quando<br />

la <strong>liturgia</strong> parla <strong>della</strong> visuale a, per, in, ad, limitandosi a considerare in essa<br />

le relazioni extratrinitarie (ed è, per quanto mi consta, quasi sempre il caso<br />

nella <strong>liturgia</strong> romana, mentre le composizioni liturgiche orientali, specialmente<br />

posteriori, talvolta, trasferiscono lo schema alla vita intratrinitaria), essa non<br />

dipende affatto, in questo, dalla teoria spiegativa « greca » e tanto meno « economica<br />

» <strong>della</strong> fede trinitaria, ma non fa altro che ripetere la visuale scritturistica.<br />

<strong>Il</strong> non avere osservato questo, toglie molto, mi pare, alle osservazioni del<br />

P. M. CAPPUYNS, in questo campo (Liturgie et théologie, in: Le vrai visage de la<br />

liturgie, Cours et conférences des semaines liturgiques, Louvain 1938 pp. 194-209).

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