TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

450 CAP. XIV - LITURGIA E SCRITTURA
condizioni di unanimità morale a imporre la cosa come di fede.
Infatti, secondo la metodologia generale teologica questo è necessario
affinché dai soli Padri si possa ricavare un argomento apodittico
per asserire che una tal cosa è da credersi così. Queste
condizioni difficilmente si verificheranno per_quei casi che non
sono nettamente già proposti dalla Scrittura. Da questo punto di
vista, non basta affatto mostrare che qualche tipologia è stata affermata
da uno o anche da diversi Padri, o in qualche testo di una
liturgia storica o attuale, perché si possa subito e senz'altro concludere
che questa tipologia è da ritenersi verità di fede.
Invece, conoscere il pensiero dei Padri intorno all'interpretazione
tipologica di qualche passo della Scrittura o della liturgia,
sarà in ogni caso utilissimo per capire il significato simbolico che
essi vi. annettevano, sebbene non ne segua che questo significato
debba essere ritenuto cosa di fede. In questo senso i lavori di Daniélou,
sacramentum futuri e Bible et liturgie, devono essere ritenuti assai
utili.
Comunque, l'uso della tipologia nella liturgia è bensì molto
abbondante, ma, osservando attentamente le cose, si nota che, in
massima, la liturgia romana si attiene ai casi già chiarissimi, o relativamente
chiari, nel Nuovo Testamento. Cosicché è facile ritrovarvi
i casi precedentemente elencati. Bastino alcuni esempi:
Sulla tipologia del passaggio del mar rosso - battesimo, vedi sabato
santo : orazione dopa la seconda profezia; vigilia della Pentecoste :
orazioni dopo la profezia seconda e quarta; introiti delle messe del
giovedì, del venerdì, del sabato dopo Pasqua e della domenica
in albis. Sulla tipologia dell'eucaristia, vedi messa e ufficio del Corpus
Domini. Sulla tipologia diluvio - battesimo, vedi il prefazio della benedizione
del fonte il sabato santo, e, lo stesso giorno, l'orazione dopo
quella che era la seconda profezia. Sulla tipologia: ingresso nella
terra promessa - battesimo e ingresso nella Chiesa, vedi il lunedì di
Pasqua : introito della messa. Su Elia - Giovanni Battista, vedi la festa
del 24 giugno, le lezioni del primo notturno nel breviario. Sulla tipologia
Esaù - Giacobbe, Ismaele - Isacco e giudei - cristiani, vedi la messa
del sabato dopo la seconda domenica di quaresima e la messa della
quarta domenica di quaresima. Sulla tipologia Gerusalemme terrestre
- Chiesa - Gerusalemme celeste, vedi la quarta domenica di quaresima
nella messa nonché la messa e tutto l'ufficio della dedicazione
di una chiesa. Sulla tipologia serpente nel deserto - Cristo in croce,
vedi nella festa dell'esaltazione della croce il 14 settembre le lezioni
del primo notturno nel breviario.
Oltre a questi casi di tipologia di origine biblica, la liturgia ve
ne aggiunge un certo numero d'origine patristica, alcuni dei quali
però possono facilmente considerarsi come un semplice sviluppo di
elementi già contenuti nel Nuovo Testamento. Intorno alla Madonna,
la liturgia sviluppa tutta una tipologia che non è esplicitamente
scritturistica : Eva - Maria, tema sviluppatissimo nella tradizione patri-