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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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LA TIPOLOGIA 447<br />

<strong>Il</strong> significato di persone, cose, avvenimenti storici, istituzioni.<br />

La tipologia<br />

La visione più profonda per mezzo <strong>della</strong> quale il Nuovo Testamento<br />

e la <strong>liturgia</strong> superano il semplice <strong>senso</strong> che i contemporanei<br />

davano a certi testi dell'Antico Testamento, quando si tratta<br />

del significato annesso a persone, cose, avvenimenti storici, istituzioni,<br />

ha un nome speciale, già usato, sebbene non esclusivamente,<br />

nel Nuovo Testamento e che oggi è sempre più universalmente<br />

accettato: si chiama il <strong>senso</strong> tipologico. È necessario esaminare<br />

più accuratamente questo caso speciale.<br />

La tipologia nella bibbia è una certa relazione come di abbozzo<br />

e compimento, che Dio ha messo tra due cose nelle quali ha inteso<br />

concretizzare successivamente uno stesso aspetto del mistero di<br />

Cristo, di modo che la cosa antecedente ha il valore di realizzazione<br />

imperfetta e come di schizzo di ciò che sarà compiuto più<br />

perfettamente nella cosa seguente.<br />

La cosa antecedente è il tipo: una prima espressione, un primo<br />

abbozzo, un primo schizzo prefigurativo; la cosa susseguente è Tantitipo:<br />

la realizzazione più perfetta e più completa d'una medesima<br />

idea. Tra il tipo e l'antitipo vi è dunque agli occhi di Dio una relazione<br />

intrinseca di preparazione e prefigurazione: Dio realizzando<br />

la cosa antecedente aveva già in vista la susseguente. È chiaro così<br />

che il pieno significato o la piena ragion d'esser del tipo, nello<br />

svolgimento storico del mistero di Cristo storia sacra, non può<br />

essere capito che in riferimento all'antitipo.<br />

La tipologia presuppone l'unità dei due testamenti e <strong>della</strong> storia<br />

sacra come è stata spiegata al principio di questo capitolo. Essa<br />

esprime questa unità <strong>della</strong> storia sacra nel mistero di Cristo non<br />

solo mediante un approfondimento sempre maggiore del valore<br />

totale di affermazioni generali astratte, dottrinali, morali o profetiche,<br />

ma mediante un rapporto intrinseco preparativo e prefigurativo<br />

di cosa a cosa.<br />

L'esistenza <strong>della</strong> tipologia in linea di massima nell'Antico e<br />

nel Nuovo Testamento è assolutamente certa. La cosa appare già<br />

nei profeti, presso i quali si rileva la tendenza ad interpretare gli<br />

eventi passati <strong>della</strong> storia d'Israele in funzione di futuri avvenimenti<br />

aspettati. Gli eventi passati sono considerati come preparanti,<br />

annunzianti e prefiguranti realtà future che si verificheranno<br />

ai tempi del Messia. Infatti il pensiero dei profeti è che ai tempi<br />

messianici si rinnoveranno, in qualche modo, gli eventi più memorabili<br />

<strong>della</strong> storia antica d'Israele, non già in una ripetizione meccanica<br />

e materiale, ma come in una trasposizione più sublime e<br />

mirabile.<br />

È anzitutto la storia dell'esodo, dall'uscita dell'Egitto all'ingresso<br />

nella terra promessa, che viene considerata in questa luce<br />

(v., per es., Is 11,11-12,6; 43,16-21; Ger 23,7 s; 31,31-33). Così i tratti

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