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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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808 CAP. XXIV - I MEZZI DELLA PASTORALE LITURGICA<br />

riprendere coscienza del carattere di mistero <strong>della</strong> predicazioné~cristiana,<br />

di concepirla per quello che realmente è: mistero sacrale,<br />

parte e aspetto del grande mistero di Cristo storia sacra.<br />

Carattere profetico <strong>della</strong> predicazione<br />

Ritrovato, senza ombra di pseudomisticismo, il carattere di mistero<br />

<strong>della</strong> predicazione cristiana, si ritrova, senza aberrazione illuminista<br />

né sapore pentecostaliano o revivalista, il suo carattere<br />

profetico. Nella definizione questo carattere è implicato nella parola<br />

di annunzio. La quale vuole distinguere anzitutto la predicazione<br />

dal concetto di insegnamento. Perché, come si è detto sopra, l'insegnamento,<br />

per sé solo, mira o alla semplice comunicazione all'intelligenza<br />

altrui di concetti per via di ragionamento, o all'addestramento<br />

tecnico nell'esecuzione di atti esterni in una determinata materia:<br />

mentre la predicazione mira a persuadere bensì, se occorre, l'intelligenza,<br />

ma in vista di trascinare l'affetto e la volontà. Inoltre, perché<br />

annunzio è il concetto adatto per indicare la comunicazione di singoli<br />

avvenimenti storici: si annunzia, non s'insegna, un avvenimento,<br />

specialmente se è in atto. Finalmente, perché annunzio ha anche<br />

valore di messaggio come trasmissione di parole e di volontà altrui,<br />

specialmente se in forma di proclama e di appello.<br />

Ora, sotto tutti questi aspetti, il predicatore è eminentemente<br />

un annunziatore, un araldo. Per trascinare l'affetto e la volontà degli<br />

uomini verso Dio, trasmette loro essenzialmente la conoscenza di<br />

un avvenimento, antico ma sempre in atto ed anche futuro : l'irrompere<br />

di Dio nella storia, in Cristo, che include e, sotto un certo<br />

aspetto, è essenzialmente, la parola o messaggio di Dio al mondo<br />

in forma di proclama e di appello agli uomini.<br />

Ma questi sono appunto tratti essenziali del profeta, in specie<br />

nell'Antico Testamento: messaggero di Dio al popolo, che annunzia<br />

anzitutto l'irrompere, passato, attuale e futuro di Dio nella storia<br />

dei popoli e degli individui, l'intervento di Dio incentrato sul Messia<br />

allora a venire, e che trasmette la parola e la volontà di Dio come<br />

proclama e appello al popolo eletto e per esso a tutti gli uomini.<br />

La predicazione cristiana è dunque un annunzio di natura profetica.<br />

È certo che possiamo imparare molto da questa natura intrinsecamente<br />

profetica <strong>della</strong> predicazione. La quale, tra le altre cose,<br />

esige logicamente, nel predicatore, una forte coscienza <strong>della</strong> necessità<br />

di una sua piena dedizione e continua dipendenza da Dio, dalla<br />

sua parola, dal suo Spirito di cui non può essere altro che l'annunziatore<br />

e lo strumento.<br />

tempi moderni, sebbene oggi si manifesti acutamente. Vedi la confessione del<br />

diacono Deogratias di Cartagine e le esortazioni che gli dà S. Agostino nel suo<br />

De catechizandis rudibus 3 (2) s; 14 (10) ss.

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