TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

52 CAP. II - LITURGIA E SEGNI SENSIBILI
falsa; una questione, cioè, presupponente il concetto moderno che
quello che è simbolico non è reale. Le ricerche storiche recenti, per
esempio intorno ai concetti di eikon, symbolon, mysterion, typos,
signum, imago, figura, species, sacramentum, mysterium presso gli
antichi 32 , hanno confermato pienamente la verità dell'osservazione
di Harnack. La cosa ha somma importanza, sia storica che attuale,
tanto nel campo teologico generale che nel campo liturgico.
In teologia generale da essa dipende l'esatta comprensione del
tema scritturistico e patristico di Cristo immagine di Dio invisibile
33 ; la retta valutazione del cosiddetto allegorismo o tipologismo
biblico e patristico, tanto delle realtà dell'Antico Testamento rispetto
alle realtà del Nuovo Testamento sia di Cristo che dei cristiani,
quanto delle realtà del Nuovo Testamento rispetto alle realtà future
escatologiche 34 ; l'intelligenza di tutta la teologia sacramentaria
patristica e in specie della teologia patristica sull'eucaristia 35 ;
finalmente, la comprensione dei fondamenti teologici della lotta
dei padri greci dei secoli VII e Vili contro l'iconoclastismo 38 .
In quanto alla liturgia, solo dalla predetta mentalità degli antichi
intorno al concetto di segno e ai concetti connessi si può capire
il vero pensiero dei padri intorno alle realtà liturgiche quando ne
parlano, come fanno così abbondantemente, con la terminologia di
mysterium, sacramentum, imago, species, ecc.; si percepirà, cioè,
l'aspetto profondamente realistico del pensiero inerente a queste
espressioni. Perciò solo la predetta mentalità farà capire il senso
preciso di tanti testi liturgici antichi tuttora in uso come, per esempio,
di questi:
Aeternae pignus vitae capientes humiliter imploramus ut apostolicis lutti patrociniis
quod in imagine gerimus sacramenti manifesta perceptione sumamus 37 .
32 Per un primo orientamento generale in questa materia si veda: T. CA-
MELOT, Simbolo e simbolismo, in: Enciclopedia cattolica 11 (1953) 611-16 con
bibliografia. Tra gli altri lavori si notino inoltre: H. WILLMS, Eikon. Eine begriffgeschichtliche
Untersuchung zum Platonismus, Miinster 1935; l'articolo Bild,
nel Reallexikon fur Antike und Christentum di Th. Klauser, scritto da H. E.
KILLY e M. HOEFNER per i greci e i romani, e da J. KOLLWITZ per i cristiani;
quest'ultimo, specialmente da 336-41. L. KOCH, Zur. Theologie des Christus-ikone,
in: Benediktinische Monatschrift 19 (1937) 375-87; 20 (1938) 32-47; 168-75; 281-88;
437-52. H. MENCES, DieBildlehre des hi. Joannes von Damaskus, Miinster 1937.
KLEINECHT, Der griechische Sprachgebrauch von eikon, in: Theol. Wórt. zum NT
II 386 s. U. RAHNER, Mysterion, trad. Paredi, Brescia 1952. W. DCRIG, Imago.
Eine Beitrag zur Terminologie und Theologie der rómischen Liturgie, Munchen
1952.
33 Vedi Col 1,15. Cfr. KLEINECHT, in: Theol. Wòrt. zum NT II 386 s. Nel
pensiero patristico il concetto ritorna nella lotta antiariana e poi nelle lotte,
cristologiche.
34 Vedi per es., J. DANIÉLOU, Origene, Paris 1948; Sacramentum futuri, Paris
1950. H. DE LUBAC, Histoire et esprit, Paris 1950. C. CHARLIER, La lettura cristiana
della Bibbia, E. Paoline Roma, 1956 pp. 250-284.
35 Vedi per es., una breve esposizione della questione in T. CAMELOT. Simbolo
e simbolismo, in: Enciclopedia cattolica 11 (1953) 611-16.
36 Tra i lavori citati sopra nella nota 32 vedi a questo proposito quelli
di Koch, Menges, Kollwitz.
37 Sacramentario leoniano ed. Mohlberg, (Sacram. Veronense) n. 335.