TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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CAP. XXI - LITURGIA E SPIRITUALITÀ
Il valore di meditazione discorsiva incluso in ogni orazione liturgica
si dimostra anche dal fatto che lo schema tipico che fu poi
« riscoperto » dai sistemi di orazione metodica (preparazione-corpoconclusione)
è sempre stato, in sostanza, quello della liturgia. Così
nella prima parte della messa si ha: a) un'introduzione: canto d'ingresso,
colletta, che hanno per scopo di creare la prima atmosfera
generale e di mettersi alla presenza di Dio nel senso di quello che
poi seguirà; b) un corpo: letture bibliche e loro spiegazione intercalate
con ragionamenti, affetti, colloqui, petizioni: omelia e canti
di salmi nel graduale, nell'alleluia; e) chiusura: Credo, orazione dei
fedeli con conclusione del presidente.
È stato fatto osservare 28 che lo schema tipico dell'orazione metodica
presenta un notevole parallelismo con quello dell'ufficio di
mattutino: raffigurazione del luogo e orazione preparatoria: invitatorio
e inno; tre punti di meditazione: tre notturni con relative lezioni;
affetti e colloqui dopo ogni punto: responsori; rendimento
di grazie : Te Deum. Non manca nemmeno la preparazione dei punti :
primi vespri della solennità.
Ma non occorre tanto dimostrare il fatto che nell'azione liturgica
è esercitata l'attività meditativa discorsiva, quanto far vedere quali
speciali sfumature ivi prenda questa attività.
In primo luogo è da osservare che l'azione liturgica stessa ha
bensì valore meditativo discorsivo, ma rimane anzitutto azione ed
azione comunitaria di tutta la Chiesa, nel senso spiegato nel capitolo
XVI. Il concetto di azione include, ma nello stesso tempo
oltrepassa, quello di attività meditativa discorsiva. Diciamo dunque
per intenderci, che l'azione liturgica stessa ha anche valore di meditazione
discorsiva, ma di meditazione-azione. L'azione liturgica non
può quindi concepirsi soltanto, e nemmeno prevalentemente, come
un semplice quadro più o meno comodo di meditazione sostanzialmente
privata. La meditazione discorsiva che deve pur in qualche
modo avverarsi in ognuno nell'azione liturgica, deve sostanzialmente
rimanere, secondo lo spirito della liturgia, nel quadro di un'azione
comunitaria, a cui si prende parte attiva nella sintonia di se stesso
più completa possibile.
Il quadro temporale dell'attività meditativa discorsiva nell'azione
liturgica è, naturalmente, segnato dal quadro temporale della
stessa azione. Avrà quindi il suo centro nella messa, nelle ore canoniche,
nelle feste, nei cicli liturgici annuali. Ma ci sarà notevole differenza
secondo i diversi quadri di vita nei quali la spiritualità liturgica
viene attuata. Per coloro che ammettono la prevalenza anche
quantitativa della liturgia nella loro vita, come coloro che vivono
in un quadro di vita corale, tutto il giorno è scandito da azioni
liturgiche e perciò stesso dall'attività meditativa discorsiva secondo
il succedersi delle ore canoniche. Ma per questo si suppone che le
ore canoniche non vengano così accumulate da non fare più apparire
il loro predominio quantitativo e qualitativo su tutta la giornata.
2S G. M. BRASÒ, Liturgia e spiritualità, ed. it. Roma 1958 pp. 196-97.