TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

386 CAP. XIII - LE DUE CITTA
Ma c'è una grande differenza tra i due seguenti atteggiamenti:
il primo che consiste nell'ammettere che l'influsso demoniaco, pur
esercitandosi, per lo più, per processi e vie che, filosoficamente
parlando, sono naturali, è, dopo il peccato di Adamo, reale, personale
e universale; che si manifesta ovunque l'uomo è vittima di un
male fisico o morale; che la vita del cristiano e della Chiesa è una
continua lotta contro questo influsso; e che tutto il complesso liturgico
dei mezzi di santificazione e di culto, in specie negli esorcismi,
possiede tra gli altri, anche questo aspetto di provvedere il cristiano
nella predetta lotta. Il secondo che consiste nell'attribuire
l'intera pratica degli esorcismi nella Chiesa — per non dire tutto
il modo di vedere della Scrittura in questa materia — a semplice
fantasia popolare, eccettuandone solo quei rarissimi casi, non altrimenti
controllabili, nei quali si tratta di vere e proprie possessioni
nel senso odierno della parola 67 .
In conclusione perciò: quando si tratta di esorcismi sui battezzando
bisogna dire che essi sono pienamente giustificati, pur
ammettendo — precisazione questa che non appare nella Scrittura,
né nella tradizione, e quindi nemmeno nella liturgia — che, nella
immensa maggioranza dei casi, non si tratta di possessioni propriamente
dette nel senso odierno. L'esorcismo, in questo caso, ha
il senso di una preghiera della Chiesa per ottenere da Dio, per il
battezzando, grazie attuali di vario genere. In primo luogo: affinché
venga impedito che si eserciti l'influsso diabolico per far sorgere
ostacoli fisici, morali, personali, sociali, esterni o interni, in vista
di impedire il battesimo. In secondo luogo : per ottenere, per il battezzando,
grazie attuali interne che lo dispongano a ricevere il sacramento
col maggior frutto possibile.
Questo secondo effetto l'esorcismo l'ottiene, tra le altre vie,
anche perché simbolizza anticipatamente e vivamente, agli occhi
dello stesso battezzato e di colorò che devono pregare per lui, uno
degli aspetti della grazia del futuro battesimo, che è appunto quello
della liberazione del battezzato dalla schiavitù di Satana. Così l'esorcismo
è anche una catechesi per il battezzando e per coloro che
devono interessarsi a lui, che dispone a meglio capire, apprezzare
e desiderare e quindi ricevere la grazia battesimale. Anche da questo
punto di vista catechetico l'esorcismo rimane pienamente giustificato
anche se praticato su bambini. È innegabile però che l'unione
attuale dei riti dei catecumeni con quelli che spettano immediatamente
al conferimento del battesimo, e ancor più l'ignoranza generale
del loro significato, impedisce su larga scala il loro effetto
catechetico.
Sono pienamente giustificati anche gli esorcismi su cose infraumane
anche se esse, ciò che si verifica per lo più, non sono affatto
ossesse o possedute nel senso odierno della parola. Questo perché
67 La mentalità, talvolta inconsciamente pelagiana, frutto del nostro moderno
naturalismo, farebbe bene a rileggere e meditare, per esempio, il testo
di Agostino citato sopra alla nota 44.