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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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522 CAP. XVII - POSITIVO-SCOLASTICA E LITURGIA<br />

Anche dal punto di vista qualitativo, ossia dell'aspetto sotto il<br />

quale si fa menzione <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> in questi diversi casi, siamo sempre<br />

allo stesso punto, essenzialmente e direttamente polemico antiprotestante,<br />

degli autori dei secoli XVI-XVIII : dimostrare anche dalla<br />

<strong>liturgia</strong> che i protestanti errano quando negano i diversi punti <strong>della</strong><br />

dottrina cattolica. La <strong>liturgia</strong> in tutto questo serve a dimostrare l'apostolici<br />

tà <strong>della</strong> dottrina <strong>della</strong> Chiesa negata dai novatori 24 .<br />

E i teologi sintetici, o, come si dice abitualmente, dogmatici, dopo<br />

Perrone? <strong>Il</strong> P. Berthier, nel suo trattato De locis theologicis 25 dà<br />

notevole importanza alla <strong>liturgia</strong> come locus theologicus, ma non fa<br />

altro che riassumere Zaccaria e Perrone: inoltre, non ha scritto<br />

altri trattati dai quali si possa vedere come avrebbe messo in pratica<br />

quello che dice <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> nella metodologia generale.<br />

<strong>Il</strong> teologo dogmatico più notevole nella seconda metà dell'ottocento<br />

fu Franzelin, continuatore e perfezionatore del concetto di<br />

teologia del Perrone e di tutta la tradizione positivo-scolastica. Ma<br />

sta il fatto che Franzelin fa cadere quasi completamente l'uso <strong>della</strong><br />

<strong>liturgia</strong> in teologia. Scrisse un notevolissimo trattato di metodologia<br />

teologica: De divina traditione et Scriptum 2 "; ma non trovo che vi<br />

dia qualche importanza alla <strong>liturgia</strong>. La nomina fra « i monumenti<br />

<strong>della</strong> tradizione », tra gli atti dei martiri e i libri penitenziali "; niente<br />

altro, per quanto mi consta. Scrisse anche un Trattato dei sacramenti<br />

in genere 28 ; ma anche lì non trovo nessuna menzione <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong>.<br />

Nel trattato dell'eucaristia : allusione all'argomento liturgico nella<br />

questione <strong>della</strong> presenza reale e del carattere propiziatorio <strong>della</strong><br />

messa 29 . Nel trattato <strong>della</strong> Chiesa 30 , niente sulla <strong>liturgia</strong>. Eppure<br />

Franzelin fu discepolo di Perrone che si preoccupò di aggiornare e<br />

perfezionare nel metodo positivo. È dunque segno che, su questo<br />

punto <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong>, stimò riflessivamente dover lasciare cadere quell'attenzione<br />

che Perrone, in seguito ai teologi del secolo XVIII, le<br />

aveva ancora accordata.<br />

È noto che, dopo la parentesi in cui, nel primo quarto del secolo<br />

XX, il concetto di teologia positivo-scolastica fu alquanto relegato<br />

al secondo piano e fu invece rivalorizzato il concetto più puramente<br />

scolastico <strong>della</strong> teologia che venne semplicemente presentata nel quadro<br />

di commentari diretti <strong>della</strong> Somma di S. Tommaso ", i manualisti<br />

24 Tipico, per es., il modo di ragionare di Perrone sul numero settenario<br />

dei sacramenti: De sacr. in genere, ed. di Vienna 1843 voi. VII p. 240 n. 11. Stesso<br />

modo di ragionare sul valore probativo dell'epiclesi per la presenza reale, in<br />

quanto l'epiclesi deve essere d'origine apostolica: De eucharistia, ibid., p. 140;<br />

sul culto dei santi, voi. VI p. 279 s; sulle cerimonie in genere, ibid. VII p. 291<br />

n. 172. E chiaro che nel fondo dell'argomentazione di Perrone sta sempre una<br />

insufficiente considerazione dell'evoluzione dei dogmi.<br />

23 Torino 1900 pp. 424-440.<br />

2 e Prima ed. Roma 1870.<br />

2 ' Ed. del 1875 p. 165.<br />

28 Prima ed. Roma 1868.<br />

2» Roma ed. del 1899 p. 83 s; 365-67.<br />

3° Theses de Ecclesia Christi, Roma 1887.<br />

31 Come, per es., L. Janssens e L. Billot.

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