TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

GLI « ESERCIZI » 745
« Compose anche parecchie orationes, più dolci del miele, e molte altre
composizioni edificanti di esercizi spirituali, con stile tanto decoroso che quanti
erano maestri nell'arte non solo non ebbero a correggervi nulla, ma si dilettarono
assai della loro grazia e della dolcezza delle citazioni scritturali di cui
erano cosparse, cosa certamente atta a renderle gradite ai teologi e alle persone
pie » 14l \
Abbiamo perduto le orationes, ma abbiamo tuttora un gruppo
di Esercizi. Per essi Gertrude rimane una delle più insigni rappresentanti
della letteratura medievale delle preci. Dal punto di vista
liturgico che qui c'interessa, notiamone il contenuto.
Il primo esercizio è una meditazione che rievoca l'iniziazione
cristiana: battesimo, cresima, eucaristia, seguendo i tratti principali
del rituale con l'intercalazione di preghiere e di aspirazioni per ravvivare
nell'anima, con la fede e la carità, le grazie allora ricevute.
Gertrude introduce così questo esercizio:
« In circostanze determinate, specialmente a Pasqua e a Pentecoste, abbi
cura di richiamarti al ricordo del tuo battesimo, per poter presentare al Signore,
alla fine della vita, la veste dell'innocenza battesimale senza macchia e il sigillo
della fede cristiana intatto. Desidera di rinascere in Dio nella santità di una vita
nuova e di ricevere una nuova infanzia dello Spirito » 147 .
Il secondo esercizio, con lo stesso metodo, rievoca l'atto liturgico
della vestizione monastica. Il terzo la Consecratio virginum tenendo
presente, sempre nello stesso modo, le parti essenziali del rito liturgico.
Il quarto quello della professione monastica distinta dalla consacrazione
delle vergini. L'attuale quinto esercizio è composto di due
esercizi originariamente, a quanto pare, distinti e aventi ognuno per
scopo di « ravvivare l'amore ». Non segue come i precedenti lo schema
generale d'un atto liturgico, ma con un lirismo altissimo che si esprime
naturalmente in linguaggio intessuto di reminiscenze bibliche e
liturgiche, dà libero sfogo ai sentimenti d'amore. La prima parte
divide la giornata in tre tempi : mattino, mezzogiorno e sera; la seconda
in sette tempi secondo le sette ore canoniche. Il sesto esercizio
è intitolato : « di lode e di ringraziamento ». Non segue nemmeno esso
uno schema di rito liturgico. Eppure deve ritenersi l'espressione
lirica, personale e tuttavia fatta naturalmente nel linguaggio di reminiscenze
liturgiche e scritturistiche e in quello di interi salmi e
cantici intercalati, dell'atteggiamento più profondo nel quale l'anima
che vive sul serio la liturgia viene insensibilmente ed irresistibilmente
plasmata: quello dell'adorazione in lode e ringraziamento. Il
settimo esercizio è quello di un giorno dedicato alla riparazione dei
peccati in preparazione alla morte. È diviso in sette tempi secondo
le sette ore liturgiche nelle quali vengono intrecciati sette episodi
principali della passione di Cristo secondo il loro succedersi storico
nell'ora corrispondente. Intorno alla preparazione alla morte Ger-
I « I 1 p. 9.
14 ' P. 618.