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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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356 CAP. XIII - LE DUE CITTÀ<br />

La situazione generale del cristiano e del mondo<br />

di fronte a Satana dopo Cristo<br />

Ma nel nuovo Testamento si concepisce come lotta contro Satana<br />

non solo la vita e l'opera di Gesù e degli apostoli da Lui immediatamente<br />

mandati, ma anche dei singoli cristiani nel succedersi dei<br />

tempi e di tutta la Chiesa fino alla fine del mondo.<br />

Per convincersene, basta leggere, per esempio, Rm 6,1-16 e Col<br />

3,1-4 ai quali testi, per la parte che ha l'eucaristia in specie nella<br />

vita, basta aggiungere Gv 6,32-59. La vita cristiana è una realistica<br />

imitatio Christi, non solo morale di sentimenti e di affetti, ma d'ordine<br />

fisico mistico e quindi anche morale, perché è una partecipazione<br />

al modo d'essere di Cristo e conseguentemente al suo modo<br />

di sentire, agire e reagire dinanzi a Dio e alle altre realtà. Questa<br />

partecipazione si fa germinalmente nel battesimo, che è la prima<br />

assimilazione in radice a Cristo e rende fisicamente possibili gli sviluppi<br />

susseguenti; ma essa richiede da ogni uomo un impegno morale<br />

perseverante fino all'ultimo respiro per vivere conseguentemente<br />

secondo le esigenze del battesimo.<br />

Ma sappiamo ormai che la realtà Cristo contiene essenzialmente<br />

e realisticamente lotta e trionfo su Satana. Vorrà dire perciò che<br />

l'imitazione di quella realtà in ogni uomo, che è la vita cristiana di<br />

ognuno, conterrà, non meno realmente ed essenzialmente, l'aspetto<br />

di lotta e trionfo su Satana. Lotta e trionfo che si fanno radicalmente<br />

nel battesimo. <strong>Il</strong> quale, in quanto assimilazione fondamentale<br />

a Cristo, è per ogni individuo il trionfo su Satana in radice, ma che<br />

poi impegnerà tutto il resto <strong>della</strong> sua vita sacramentale e morale<br />

fino all'ultimo respiro. Infatti, solo con l'ultimo respiro ha fine il<br />

processo àeW'imitatìo Christi e la riproduzione di Lui nel fedele<br />

appare definitivamente riuscita o definitivamente mancata.<br />

Se fuori dell'assimilazione e partecipazione a Cristo per l'uomo<br />

non c'è salvezza, vorrà dire che, dopo Cristo, chi rimane fuori del<br />

suo influsso rimane nella schiavitù di Satana. Non ci sono ormai<br />

che due regni, il regno di Dio in Cristo ed il regno di Satana; chi<br />

non è nell'uno è nell'altro.<br />

Se Satana poi fino all'ultimo momento non abbandonò la lotta<br />

contro Cristo, che anzi il momento <strong>della</strong> sua passione e morte<br />

segnò il parossismo dei suoi attacchi, tanto più non abbandonerà<br />

fino all'ultimo loro respiro i suoi singoli fedeli e l'intera Chiesa.<br />

Così il momento <strong>della</strong> morte per ciascuno e gli ultimi tempi per<br />

l'intera Chiesa segneranno anche, naturalmente, le fasi dello sforzo<br />

supremo di Satana. Tutto questo appare chiaro già a priori per semplice<br />

conseguenza logica, considerando, secondo il Nuovo Testamento,<br />

i rapporti tra Cristo e Satana e quelli tra il cristiano e Cristo.<br />

Non si tratta però solo di deduzioni aprioristiche, per quanto<br />

logiche. È questa, effettivamente, la situazione <strong>della</strong> vita cristiana,<br />

sia dei singoli individui che <strong>della</strong> Chiesa in genere, descritta con

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