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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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TRATTATI TEOLOGICI E LITURGIA 601<br />

saggio sul Kyrios e l'unico liturgo e l'unica <strong>liturgia</strong>; anzi, tutta quella<br />

materia, svolta un po' dappertutto in quest'opera, che mette in rilievo<br />

la parte di Cristo nella <strong>liturgia</strong> e in che modo nella <strong>liturgia</strong> la Chiesa<br />

vive la sua fede in Cristo. Anche nella mariologia un capitolo speciale<br />

deve essere consacrato a Maria nella <strong>liturgia</strong>; e dove si tratta<br />

del significato e <strong>della</strong> legittimità del culto dei santi bisogna spiegare<br />

la teologia liturgica dei santi.<br />

Anche nel trattato sulla grazia di Cristo e le virtù infuse si deve<br />

spiegare, in un capitolo a sé, in che modo e sotto quale prospettiva<br />

propria questo aspetto <strong>della</strong> realtà cristiana viene attuato nella<br />

<strong>liturgia</strong>.<br />

Nel trattato <strong>della</strong> Chiesa, concepito come unico trattato, e precisamente,<br />

come tutti gli altri, di natura dogmatica, ma includente,<br />

anche come tutti gli altri trattati dogmatici, una serie di questioni<br />

d'ordine apologetico, un capitolo deve essere riservato alla trattazione<br />

<strong>della</strong> Chiesa nella <strong>liturgia</strong>. In esso, tra le altre cose, si deve<br />

spiegare la <strong>liturgia</strong> come atto comunitario ecclesiale, attuazione somma<br />

<strong>della</strong> Chiesa stessa e riferirsi alla <strong>liturgia</strong> nei suoi rapporti con<br />

la legge dell'incarnazione e <strong>della</strong> salvezza in comunità, come abbiamo<br />

spiegato negli appositi capitoli <strong>della</strong> seconda parte.<br />

<strong>Il</strong> posto proprio, nella sintesi teologica generale, dove deve essere<br />

direttamente spiegata ex professo la natura <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> — dunque<br />

tutta la materia <strong>della</strong> prima parte di quest'opera — è il trattato ora<br />

detto dei sacramenti in genere. Ma l'impostazione che questo trattato<br />

ha ricevuto nella tradizione scolastica e che i positivo-scolastici, come<br />

si è visto, hanno ancora ristretta, va notevolmente allargata. Bisogna<br />

costruire un trattato che non sia solo un trattato dei sette sacramenti<br />

maggiori in genere, ma un trattato dei « sacramenta » o dei<br />

« mysteria » in genere nel <strong>senso</strong> patristico. In esso, quello che spetta<br />

in proprio ai sette riti maggiori, in specie riguardo alla loro istituzione<br />

da Cristo, alla loro efficacia ex opere operato e alla loro speciale<br />

necessità per la salvezza, deve avere, beninteso, il suo debito<br />

posto, salvaguardando quelle nette distinzioni tra gli stessi sacramenta<br />

che furono il progresso realizzato dagli scolastici in confronto<br />

alla teologia anteriore in questa materia. Però è necessario riporre<br />

molto più strettamente la teologia dei sette riti maggiori in genere<br />

nel suo quadro generale dei sacramenta o mysteria in genere, ossia<br />

appunto, nel quadro <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> generale. Ciò deve salvaguardare<br />

più perfettamente di quanto fece lo stesso S. Tommaso, ma specialmente<br />

la teologia posteriore, il grande concetto patristico e radicalmente<br />

biblico, di mysterium o sacramentum come l'humus connaturale<br />

dove cresce e fruttifica tutto il complesso dei segni sensibili<br />

sacri <strong>della</strong> santificazione del culto 4 . <strong>Il</strong> trattato dei sacramenta in<br />

genere deve essere dunque un trattato <strong>teologico</strong> <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> in<br />

genere.<br />

4 L'opera di H. SCHILLKBEECKX, Da sacrameniele heilseconomie Antwerpcn<br />

1952, segna certamente, in questo <strong>senso</strong>, uno sforzo che va proseguito e perfezionato.

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