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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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LA TRINITÀ 717<br />

difetto per cui ella, a causa <strong>della</strong> malattia corporale, era costretta a non osservare<br />

il digiuno <strong>della</strong> quaresima, si degnasse di accordarle il suo santissimo digiuno<br />

con il quale, sulla terra, per la nostra salvezza, si macerò per quaranta<br />

giorni e quaranta notti. A questa petizione il Figlio di Dio, alzandosi subito<br />

con volto gioioso e genuflettendo con riverenza davanti al Dio Padre, disse:<br />

"io, il tuo unigenito, coeterno e consustanziale a te, per la inscrutabile mia sapienza,<br />

conosco meglio i difetti dell'umana fragilità di quanto possa conoscerli<br />

costei o qualsiasi altro uomo. Avendo grande compassione <strong>della</strong> sua molteplice<br />

fragilità, ti offro, o Padre santo, la preziosa astinenza <strong>della</strong> mia santa bocca<br />

per emendare e supplire tutti i difetti di cui è colpevole in atti o omissioni<br />

nelle inutili conversazioni. Ti offro anche, o Padre santo, l'astinenza delle mie<br />

santissime orecchie per tutti i peccati da essa commessi per le orecchie. Ti<br />

offro anche l'astinenza dei miei occhi per tutte le macchie da essa contratte<br />

per qualche illecito sguardo. Ti offro anche l'astinenza delle mie mani e dei<br />

miei piedi per tutti i peccati da essa commessi nell'operare e nel camminare.<br />

Padre amatissimo, ti offro finalmente il mio Cuore deificato per tutti i peccati<br />

da essa comunque commessi con i pensieri, con i desideri o con la volontà".<br />

Allora la sua anima, stando dinanzi a Dio Padre, sembrava rivestita d'indumenti<br />

bianchi e rossi, come una figlia, mirabilmente ornata di vari ornamenti » 70 .<br />

« Quindi, lo Spirito Santo Paraclito, facendosi innanzi e stando davanti<br />

all'anima, irraggiava del mirabile suo splendore divino quella parte dell'anima,<br />

nella quale essa stessa, come si è detto sopra, vedeva la grandezza <strong>della</strong> propria<br />

viltà. E così, in virtù <strong>della</strong> luce divina, quell'anima, spogliata del tutto <strong>della</strong><br />

sua viltà, fu immersa felicemente nello stesso fonte <strong>della</strong> luce eterna » ".<br />

Nella stessa occasione poi, durante la Messa, all'epistola, il Signore<br />

la istruisce che le parole ivi ricorrenti: in Spirita Saneto, significano<br />

che la buona volontà per praticare le virtù ci viene data<br />

dallo Spirito Santo.<br />

Altre volte ancora è Gertrude stessa che offre tutto al Padre per<br />

mezzo del Figlio, o per mezzo del Figlio e dello pirito Santo, come<br />

in questa formula : « Signore, ti offro quest'opera per mezzo del tuo<br />

unico Figliolo, nella virtù dello Spirito Santo, in lode eterna » 72 . Oppure<br />

offre al Padre lo stesso Figlio e i suoi meriti o l'ostia santa 73 .<br />

Altre volte ancora è il Padre che parla a Gertrude o, comunque, la<br />

benedice o l'orna di virtù 74 . Tal altra è lo Spirito Santo che le appare<br />

operante in lei o in altri 73 . A proposito dello Spirito Santo è notevole<br />

in Gertrude la formula che usa spesso : in Spirita Sancto; in virtute<br />

Spiritus Sancti. Più d'una volta, finalmente, Gertrude contempla in<br />

cielo la Trinità che infonde gioia e delizie nei santi.<br />

« Nella festa di tutti i santi, conobbe in spirito i misteri intorno alla gloria<br />

<strong>della</strong> sempre veneranda Trinità, e come la beata e gloriosa Trinità, in se stessa<br />

senza principio e senza fine, sovrabbondante di ogni dolcezza, gaudio e beatitudine,<br />

somministri a tutti i santi gaudio, gloria e beatitudine eterna. Ma, impedita<br />

dall'umana fragilità, di quello che vide così chiaramente nello specchio<br />

<strong>della</strong> luce divina non potè spiegare niente alla portata dell'umana intelligenza,<br />

"> IV 17 p. 354 s.<br />

» Ibid. p. 357.<br />

" III 30 p. 184.<br />

73 Per es., <strong>Il</strong>i 18 p. 153; IV 25; IV 39 p. 412.<br />

Per es., IV 2 p. 288 s, 292.<br />

" Per es., <strong>Il</strong>i 48; IV 17 p. 357.

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