TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

470 CAP. XV - TEMI DEI SALMI
sa misericordia, lo ringrazia del perdono ricevuto e della pace riacquistata.
La trasposizione si fa così: i sentimenti del pio israelita conscio
e pentito dei propri peccati devono con maggior ragione essere i
sentimenti del cristiano peccatore, poiché l'offesa di Dio fatta dal
cristiano è tanto più grave in quanto egli è stato maggiormente
oggetto della sua bontà e dei suoi benefìci, come lo dimostra tutta
l'economia in Cristo.
I salmi che si riferiscono a questo tema sono principalmente:
6; 24; 31; 36; 37; 50; 139; 142.
IX. Il giusto e pio israelita, il timorato di Dio, il «povero di
Jahweh », nel popolo di Dio. — Questo tema è, relativamente agli
altri, il più abbondante in tutto il salterio. Si tratta di quei salmi in
cui il giusto e pio Israelita che si dice anche timorato di Dio, povero
di Jahweh, s'indirizza a Dio nelle varie contingenze della vita 21 .
L'approfondimento di questi temi alla luce delle realtà cristiane
si fa così: tutto quello che vale per il giusto dell'Antico Testamento
vale, ma in modo più perfetto, quindi più approfondito, più
spiritualizzato, per il giusto del Nuovo Testamento, poiché l'ideale
del giusto dell'Antico Testamento non è che un primo abbozzo e
come un pallido riflesso dell'ideale del giusto nel Nuovo Testamento.
In modo specialissimo l'ideale del giusto tracciato nell'Antico
Testamento e il suo comportamento nelle varie circostanze della
vita fu adempiuto in maniera sublime da Cristo stesso, il giusto
per eccellenza e il modello di tutti i giusti (vedi come questi salmi,
principalmente quelli dei sottotemi a, b, e vengono messi, nella liturgia,
dalla domenica di passione al venerdì santo, sulla bocca di
Cristo); subordinatamente, questo ideale si adempie in ogni santo
della nuova economia (vedi l'uso di questi salmi nelle feste dei santi).
Alcuni di questi salmi rientrano nella categoria letteraria dei
salmi detti imprecatori. Il loro trasponimento in regime cristiano
si fa, in linea di massima, secondo i princìpi spiegati sopra per i salmi
dello stesso carattere nel gruppo VII ".
Questi salmi costituiscono più della metà di tutto il salterio e si
possono distinguere in quattro sottotemi:
a) Il giusto, timorato di Dio, povero di Jahweh, implora da Dio
il suo aiuto nelle varie circostanze difficili della vita, specialmente
contro le persecuzioni dei nemici, peccatori, increduli, calunniatori,
21 Per questo tema del pio israelita, povero di Jahweh ecc. vedi, per es.,
A. CAUSSE, Les « pauvres » d'Israel, Strasbourg 1922; G. CASTELLINO, Le lamentazioni
individuali e gli inni in Babilonia e in Israele, Torino 1940, e la Nota sui
nemici, dei salmi individuali nella sua opera Libro dei salmi, Marietti 1955
pp. 254-263; A. GELIN, Les pauvres de Jahvé, Paris 1953. R. SORG, Hesed and Hasid
in the psalms, St. Louis (Minn.) 1953. J. COPPENS, Les psaumes des Hasidim, in:
Mélanges A. Robert, Paris 1957, pp. 214-244. G. PIDOUX, La main qui guérit. Psaumes
da malade, Neuchàtel 1960.
22 Per il salmo 108 (109) in specie vedi F. BAUMGURTEL, Der 109 Psalm in der
Verkiindigung, in: Monatschrift f. Pastora! Theol., 42 (1953) 244-53.