TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

314 CAP. XI - LITURGIA, UOMO, MONDO
L'Antico Testamento sviluppa in modo speciale il tema che la
creatura infraumana deve servire all'uomo per lodare e adorare
Dio, perché essa è una rivelazione di Lui. Numerosissimi sono i
salmi e gli inni nei quali si tributa a Dio lode e adorazione prendendo
lo spunto dalla considerazione di tutta la creazione, e nei
quali, anzi, per ciò fare, il salmista invita in qualche modo la stessa
creatura a lodare e adorare il Signore creatore. Tra questi, degni
di particolare nota per la loro straordinaria bellezza, sono i salmi
(secondo la numerazione della volgata) 8; 18 A; 28; 103; 148 e l'inno
dei tre fanciulli nella fornace (Dn 3,56-88): Benedicite omnia opera
Domini Domino ". In questi inni è veramente tutto il cosmo come
unitotalità che è riferito alla gloria del Signore.
Si sviluppa pure il tema di Gn 3,17-19: se l'uomo, sviando dal
fine assegnatogli da Dio, si rivolta contro. di Lui, e, in specie, se
fa cattivo uso delle cose, Dio si serve della creatura infraumana
contro di lui, perché, così castigato, ritorni a penitenza. Così Dio
usa gli elementi infraumani per punire Israele infedele (Dt 32,23-24);
siccità e carestie, prodotte da stagioni avverse e da malanni di
bestie, sono mezzi ordinari di Dio per punirlo (Gì 1,1-20; 2 Re
8,35-40); con gli stessi elementi infraumani Egli punisce i peccatori,
suoi nemici e nemici d'Israele (Dt 32,31-33; Sap 11-12); mentre ai
suoi amici e fedeli servitori, mette a disposizione gli stessi elementi,
come avviene nei miracoli dei profeti, e quando dà una terra buona
e fertile ai suoi amici, al suo popolo fedele (Dt 31,12-14; Sap 11-12),
con abbondanza di raccolti, di greggi, ecc. (Lv 26,3-12; Am 9,13-15;
Gì 2,25).
Insomma, l'idea dell'associazione intima tra la creatura infraumana
e l'uomo, ai fini delle relazioni con Dio, è talmente forte
in tutto l'Antico Testamento, che nella seconda parte del libro
d'Isaia (65,17-25), si afferma che, per il futuro popolo ideale, messianico,
escatologico, Dio, facendolo perfetto e dandogli un cuore
perfetto, creerà anche un cielo nuovo e una terra nuova, come luogo
corrispondente alla nuova situazione; e in questo si ritroverà, ma
sublimata, la primitiva armonia paradisiaca tra la creatura inferiore
e l'uomo sotto il supremo dominio del creatore 38 .
È facile costatare come queste idee dell'Antico Testamento sull'unità
del mondo infraumano e dell'uomo ai fini della vita divina,
siano tutte accettate ed ulteriormente approfondite nel Nuovo.
Il grande ed inaudito approfondimento che vi apporta il Nuovo
Testamento è anzitutto il messaggio dell'incarnazione del Figlio di
Dio, del Verbo che « è diventato carne » (Gv 1,14) e, per essere
37 Vedi pure salmi (numerazione della volgata) 96,11-13; 97,7-9; 146,8-9; 147.
• t3 Vedi anche Is 11,6-8. Il riavvicinamento tra Is 65,25 e Is 11,6-8 suggerisce
che anche in Is 11,6-8 vi sia l'idea di un ritorno allo stato paradisiaco e che
nei versetti 6-8 non si tratti solo di uomini. L'argomento di J. STEINMANN (Le
Prophéte Isàie, Paris 1950 p. 169s) che l'idea di un «vegetarismo» ecc. appaia
solo dopo l'autore 4ella prima parte di Isaia, non convince. Dati i testi, ci
vorrebbero altre ragioni positive in contrario. Vedi anche Is 32,15-18; 35,1-9;
24,18-23.