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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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MARIA DELL'INCARNAZIONE, ORSOLINA 683<br />

purificazione non è il fatto che le potenze si occupano degli oggetti<br />

loro presentati dalla <strong>liturgia</strong>, ma il modo in cui se ne occupano. Quella<br />

passività non è mai assoluta, come abbiamo rilevato a suo luogo.<br />

Le potenze purificate nel loro agire intorno all'oggetto <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong>,<br />

non sono le potenze inattive e come morte, ma le stesse potenze<br />

agenti in un modo più sublime intorno a questi oggetti.<br />

Intanto, mentre Maria era ancora in casa <strong>della</strong> sua sorella, non<br />

molto tempo dopo quello stato transitorio di fidanzamento spirituale,<br />

sempre in mezzo alle occupazioni e al frastuono più inverosimile,<br />

riceve le grazie più sublimi di conoscenza sperimentale del Verbo<br />

Incarnato e <strong>della</strong> Trinità. Inoltre, cominciando dal 1628, riceve la grazia<br />

di uno stato di unione con Dio profondo e continuo — il matrimonio<br />

mistico — nel quale la sua anima, almeno nella parte più profonda<br />

di se stessa, rimase in seguito sempre immersa anche quando,<br />

nella parte inferiore, ebbe ancora a passare grandi prove e tentazioni,<br />

o, comunque, terribili sofferenze 69 .<br />

Nel 1631 Maria entra dalle Orsoline di Tours, mentre si trova in<br />

uno stato di unione mistica abituale già molto perfetta. Due mesi<br />

dopo la sua entrata ha, per la terza volta nella sua vita, una visione<br />

<strong>della</strong> SS. Trinità durante la quale le tre persone divine prendono<br />

sommo possesso <strong>della</strong> sua anima ed ella possiede le tre persone:<br />

« nell'ampiezza <strong>della</strong> partecipazione dei tesori <strong>della</strong> magnificenza<br />

divina » 70 . Era la somma delle grazie ricevute da Maria, il più forte<br />

presentimento <strong>della</strong> visione beatifica, come dice ". Ma la parte inferiore<br />

dell'anima dovette passare ancora tre anni in grandissime<br />

sofferenze morali, finché, una sera, per opera di Dio, tutte si dileguarono<br />

come se non le avesse mai avute, mentre essa ne aveva<br />

ricavato grandissimi vantaggi spirituali di purificazione sempre più<br />

perfetta. Così entra in uno stato di sempre più abituale e profonda<br />

unione con Dio.<br />

Ormai le occupazioni più varie e le sofferenze più forti, scalfendo,<br />

per così dire, solo la superficie dell'anima, non la distraggono<br />

dalla sua unione fondamentale e permanente con Dio. Riceve il<br />

<strong>senso</strong> sperimentale per comprendere la Scrittura ,2 . Maria ha descritto<br />

con grande finezza i movimenti anche più sottili <strong>della</strong> propria<br />

psicologia in questo stato abituale di somma contemplazione mistica.<br />

E, in specie, ci ha dato due descrizioni di grande efficacia,<br />

e che si completano a vicenda, dei movimenti <strong>della</strong> sua psicologia<br />

in questo grado di unione con Dio ai momenti <strong>della</strong> recitazione del-<br />

69 In queste sofferenze, la salmodia, non di rado, rimaneva il suo unico<br />

conforto : « La sola cosa che mi desse riposo era la salmodia, che sembrava<br />

scacciare tutte le mie pene, e che mi riempiva di sì eccessiva gioia interna che<br />

il <strong>senso</strong>, le parole e le frasi me ne erano manifeste e talvolta ne trasalivo nel<br />

mio interno, e credo che la mia gioia apparisse anche al di fuori » (Retaz. del<br />

1633 ed. cit. 1 p. 313).<br />

70 Relazione del 1654, ed. cit. II 286.<br />

" Relazione del 1633, ed. cit. I 299; Relazione del 1654, ibid. II 286.<br />

" Relazione del 1633, ed. cit. I 301-303; Relazione del 1654, ibid. II 288.

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