TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

CAPITOLO III
LA LITURGIA COME COMPLESSO
DI SEGNI SENSIBILI EFFICACI
Nella definizione della liturgia si parla di segni efficaci della
santificazione e del culto della Chiesa. Bisogna ora spiegare questa
efficacia nel suo significato generale e descriverne i modi propri
tanto nella liturgia d'istituzione divina quanto in quella d'istituzione
ecclesiastica.
1. COSA VUOL DIRE IN GENERE CHE NELLA LITURGIA
I SEGNI SONO EFFICACI DELLA SANTIFICAZIONE
E DEL CULTO DELLA CHIESA?
Il segno formalmente, in quanto tale, non può avere una causalità
efficiente. La sua causalità propria è nell'ordine della rappresentazione,
in quanto il segno, come segno, fa solo conoscere.
Una causalità d'esemplarità dunque: la causa formale estrinseca
degli scolastici.
Tuttavia i teologi dicono giustamente che i sette sacramenti
non solo significano la grazia, ma causano anche la grazia che
significano. Che anzi, in essi, vi è stretta relazione tra il significare
la grazia e causare la grazia: significando causant.
È nello stesso senso — salva la differenza tra sacramenti e
sacramentali — che nella definizione della liturgia si afferma che
in essa i segni sono efficaci della santificazione della Chiesa. Qual è
precisamente questo senso?
Quando si dice che nella liturgia il segno è efficace della santificazione
che significa, si vuol dire che Dio ha liberamente stabilito
di produrre ogni volta — purché siano adempiute le condizioni
da Lui volute — come causa efficiente principale, tale santificazione
in riferimento a e come in dipendenza (le ulteriori determinazioni