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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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SENSO ESTETICO E LITURGIA 309<br />

si mediti, per esempio, questa benedizione degli alpinisti: « Proteggi,<br />

o Signore, per intercessione del beato Bernardo, che hai dato<br />

come patrono agli abitanti e ai viaggiatori delle Alpi, questi tuoi<br />

servi, affinché, mentre si esercitano nell'ascensione di queste vette,<br />

possano pervenire al monte che è Cristo. Per lo stesso Cristo, nostro<br />

Signore » 24 .<br />

In questo contesto <strong>della</strong> santificazione che fa la <strong>liturgia</strong> di tutte<br />

le facoltà e attività umane, merita speciale rilievo lo sfruttamento,<br />

al fine <strong>della</strong> santificazione e del culto, del sentimento estetico dell'uomo,<br />

<strong>della</strong> sua attività artistica e dei prodotti che ne derivano.<br />

Che il sentimento e l'attività estetica siano fortemente utilizzati<br />

nella liturgìa è innegabile. Architettura, pittura, scultura, musica,<br />

coreografia: tutto è abbondantemente impiegato come si è spiegato<br />

nel cap. II. Alcune restrizioni storiche in questo campo — assenza,<br />

nella remota antichità cristiana, di rappresentazioni figurate, di<br />

statue e anche di musica, eccettuati, come tutto lascia credere,<br />

semplici e popolari canti innodici — si spiegano dalle circostanze<br />

storiche del momento, in specie dalla contemporaneità del culto<br />

pagano in cui tali mezzi erano abbondanti. La Chiesa si preoccupò<br />

d'inculcare anzitutto anche psicologicamente ai suoi fedeli l'essenziale<br />

differenza tra il culto pagano e quello cristiano. Passato il<br />

pericolo, la <strong>liturgia</strong> seguì e segue su larga scala la sua china<br />

congenita.<br />

Non si nega, naturalmente, che questo dispiegamento estetico<br />

possa presentare dei pericoli — come ogni cosa umana se non bene<br />

usata, non esclusi tanti accorgimenti fisico-psichici usati nei diversi<br />

metodi di meditazione e di orazione —. <strong>Il</strong> pericolo qui sarebbe di<br />

lasciarsi cullare da questo dispiegamento estetico <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong><br />

in un estetismo senza profonda vita religiosa. Ma sarebbe assurdo<br />

dire che un sapiente sfruttamento del <strong>senso</strong> estetico non possa<br />

servire potentemente, come si è spiegato parlando dell'arte nel<br />

capitolo II, ai santi fini dell'attualizzazione religiosa nella <strong>liturgia</strong>,<br />

appunto in virtù <strong>della</strong> profonda unità sostanziale dell'uomo, unitotalità<br />

corporea, psichica e spirituale nello stesso tempo 2 \<br />

Da questo principio fondamentale <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> di prendere e<br />

attualizzare culticamente tutto l'uomo concreto deriva, in massima<br />

parte, la sua straordinaria efficacia pedagogica, da tutti riconosciuta.<br />

Nella <strong>liturgia</strong>, per così dire, l'oggetto religioso investe completamente<br />

l'uomo e penetra nel suo interno attraverso tutti i<br />

pori <strong>della</strong> sua psicologia, senza quasi che se ne accorga. Ogni età,<br />

ogni cultura, ogni stato d'animo e ogni grado di perfezione vi trova<br />

abbondantemente, ognuno a suo modo, e al suo grado, di che nutrirsi.<br />

già è d'introdurre nuove benedizioni per ogni nuova invenzione. Cfr. anche CL<br />

art. 79.<br />

24 Rituale romano, Titolo IX cap. 8 n. 20.<br />

-•> Romano Guardini, in diverse sue opere sulla <strong>liturgia</strong>, ha molto insistito<br />

sul concetto <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> come « attività disinteressata » e sul concetto di<br />

« giuoco liturgico ».

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