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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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CAPITOLO V<br />

LA NOZIONE DELLA LITURGIA E LA MESSA<br />

COME REALIZZAZIONE ED ESPRESSIONE SINTETICA<br />

DI TUTTO IL COMPLESSO LITURGICO<br />

<strong>Il</strong> lettore ha potuto accorgersi che massima cura dei precedenti<br />

capitoli è stata di chiarire il concetto <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> riferendosi al<br />

suo connaturale inquadramento nel panorama generale <strong>della</strong> storia<br />

sacra. La <strong>liturgia</strong> è apparsa così come quel modo specifico per<br />

cui, dalla pentecoste alla parusia del Signore, si attualizza il mistero<br />

di Cristo; modo specifico che si riassume nella santificazione<br />

che, sotto il velo e per il tramite dei segni sensibili efficaci, Dio, in<br />

Cristo, fa dell'uomo e nel culto che, sotto e per gli stessi segni, l'uomo,<br />

in Cristo, rende a Dio.<br />

Sembra utile, a questo punto, quasi come riprova <strong>della</strong> verità<br />

e <strong>della</strong> fecondità del concetto di <strong>liturgia</strong> sopra spiegato, mostrare<br />

come, partendo da esso, ci si renda facilmente conto <strong>della</strong> reale<br />

portata di una delle verità per tante altre vie riconosciuta capitale<br />

nella scienza liturgica: che, cioè, la messa è il centro e il sole di<br />

tutto il complesso liturgico.<br />

Se, infatti, la <strong>liturgia</strong> non è altro che l'espressione, sotto il velo<br />

dei segni sacri efficaci, del mistero <strong>della</strong> storia, per cui Dio santifica<br />

gli uomini in Cristo e gli uomini in Cristo rendono il loro culto a<br />

Dio, bisogna anche affermare, come principio generale, che in ogni<br />

messa, sotto il velo dei segni sacri efficaci, la <strong>liturgia</strong> attua se stessa<br />

in modo plenario come in scorcio e concentrato. A tal punto che il<br />

resto <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> non è che preparazione o conseguenza di quest'atto<br />

essenziale e non fa altro che mettere variamente e successivamente<br />

in rilievo l'uno o l'altro aspetto di quell'unico mistero<br />

espresso e realizzato tutto intero e sinteticamente in ogni messa.<br />

<strong>Il</strong> motivo fondamentale di questa affermazione è che la messa<br />

è, nello stesso tempo, sacramento e sacrificio e che come sacramento<br />

contiene e comunica a chi lo riceve Cristo in persona, divinità<br />

e umanità, corpo e anima, autore ultimo di ogni santificazione<br />

come Dio, mediatore universale di ogni santificazione come uomo;<br />

mentre, come sacrificio, è il sacrificio di Cristo stesso, sorgente<br />

primaria, espressione somma e punto di riferimento di ogni culto

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