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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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CHIESA SOCIETÀ SPECIALE 131<br />

i<br />

contro l'opus operantis Ecclesiae provengano dalla dimenticanza<br />

di qualche punto importante <strong>della</strong> dottrina cattolica.<br />

La dottrina dimenticata è, nientemeno, che la Chiesa non è una<br />

società come le altre, nemmeno come le altre società religiose. Nelle<br />

altre società civili e religiose l'organizzazione <strong>della</strong> società, la sua<br />

costituzione, nonché la designazione degli individui che ne deterranno,<br />

sia pur da Dio, l'autorità, dipende immediatamente dagli<br />

uomini, i quali, con gli stessi poteri che la costituirono, possono<br />

pure cambiarla, per un motivo ragionevole di bene comune, come<br />

lo credono più opportuno.<br />

La Chiesa invece si forma per il fatto che Cristo aggrega a sé gli<br />

uomini trasformandoli intrìnsecamente per la comunicazione che<br />

fa loro <strong>della</strong> vita divina in un modo ed ordine ben determinato.<br />

Egli fa di alcuni tra gli uomini i suoi rappresentanti ed intermediari<br />

presso gli altri uomini, con speciali poteri. Questi poteri, non<br />

solo giuridici ma reali, sono poteri di santificazione, di dottrina e<br />

di governo, alla mediazione reale, e non solo puramente giuridica,<br />

dei quali tutti gli altri uomini devono sottostare per ottenere, conservare<br />

e far crescere l'unione reale con Cristo e, mediante Cristo,<br />

con Dio.<br />

Quei poteri includono bensì, come fondamento, un autentico<br />

mandato di valore anche giuridico, ma oltrepassano nella loro<br />

natura il piano giuridico delle società civili e religiose puramente<br />

umane. Cristo infatti, con quel mandato autentico che contiene<br />

in sé anche la forza dei mandati giuridici umani, trasmette ai<br />

suoi rappresentanti e mandatari speciali una realtà soprannaturale<br />

che nessun mandato giuridico umano può trasmettere: il carattere<br />

dell'ordine e l'assistenza speciale dello Spirito. Questa realtà spirituale<br />

incide realmente sull'essere e sul potere d'agire di questi<br />

uomini in azione d'intermediari rappresentanti di Cristo presso<br />

gli altri. Ne deriva pertanto che questi altri uomini, perché Cristo<br />

l'ha così voluto, dipendono da questi intermediari e dai loro poteri,<br />

non solo per pura finzione giuridica, e nemmeno nella linea <strong>della</strong><br />

sola causalità morale dell'affetto e <strong>della</strong> conoscenza, ma nella linea<br />

<strong>della</strong> causalità fisica, o, se si vuole, per non cadere nelle materializzazioni,<br />

transfisica o superfisica. Vuol dire che solo chi è in<br />

contatto con quelle realtà e quei poteri ottiene la vita divina, è<br />

realmente aggregato a Cristo e quindi unito a Dio 29 ; è realmente,<br />

nell'ordine <strong>della</strong> vita divina, aggregato ed unito con gli altri fratelli<br />

in Cristo con un vincolo molto più profondo e reale di quello giuridico<br />

o di quello puramente morale.<br />

rante l'efficacia <strong>della</strong> preghiera privata, vedi pure il testo di S. Ambrogio, In<br />

le Vii. 11: « Magnus Dominus qui aliorum merito ignoscit aliis, et dum alios<br />

probat, aliis relaxat errata. Cur apud te homo collega non valet, cum apud Dominum<br />

servus et interveniendi meritum et jus habeat impetrando Si gravium<br />

peccaforum diffidis veniam, adhibe precatores, adhibe ecclesiam, quae prò te<br />

precetur, cuius contemplatane quod Ubi Dominus negare posset ignoscat ».<br />

29 Come abbiamo detto sopta p. 125 nella nota 19, basta il contatto invisibile.

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